16 agosto 2006
Portale di coordinamento per i docenti di EDUCAZIONE TECNICA / TECNOLOGIA
Iscriviti (gratis!) per concorrere allo sviluppo di nuove proposte di riforma, intervenire sui temi di educazione tecnica, didattica della tecnologia e dell'informatica.
Fai sentire la tua voce nel forum, formula proposte e prendi iniziative.
Proviamo insieme a "correggere gli errori" grammaticali, sintattici e didattici delle "indicazioni nazionali".
Se proprio ci dobbiamo rassegnare ad una normativa non condivisa... che almeno sia formulata in italiano corretto e mediamente comprensibile!
11 agosto 2006
Verso la conferma del "portfolio"
Portfolio: la Direttiva ministeriale del 25 luglio non lo cancella
Le prime indiscrezioni sembrano confermare un'ipotesi che mi astengo dal commentare...
Avanti tutta con l'attuazione della riforma Moratti nella scuola secondaria di primo grado, un tempo nota come SCUOLA MEDIA.
03 agosto 2006
Dove sta l'abrogazione?
Sembra infatti che, come purtroppo spesso accade, i Dirigenti di molte scuole abbiano interpretato la normativa in modo piuttosto fantasioso, tornando a riproporre quadri orari che prevedono una sola ora per la materia “TECNOLOGIA” nella scuola attualmente denominata “secondaria di primo grado”.
I nocciolo della questione consiste nella convinzione di alcuni ritengono erroneamente che dlg 226/2005 sia stato abrogato, annullando con ciò l’assegnazione di due ore curricolari alla disciplina “TECNOLOGIA”.
In concreto è vero che la sperimentazione del 2° ciclo è stata rinviata, non abrogata.
Ciò non può significare che la struttura oraria delle materie della scuola ex-media viene nuovamente messa in discussione, tornado a dimezzare lo spazio culturale dedicato alla cultura tecnologia.
In realtà il dlg 226/2005 non è stato assolutamente abrogato, ma risulta invece convertito in legge, anche se sono stati adottati provedimenti di rinvio espressamente dettagliati:
L'art. 1, comma 6, stabilisce che "è prorogato all'a.s. 2007/08 il regime transitorio concernente l'accesso anticipato alla scuola dell'infanzia ..
L'art. 1, comma 7, prevede (modificando il comma 3 dell'art. 14 del dlgs 59/04) che "l'assetto organico delle scuole secondarie di I grado è confermato, secondo i criteri fissati dal dPR 782/82, fino all'a.s. 2008/09".
L'art. 1, comma 8 (modificando il comma 4 dell'art. 27 del dlgs 226/05), stabilisce che "l'avvio delle prime classi dei percorsi liceali e il primo anno di quelli di istruzione e formazione professionale" decorrerà "dall'anno scolastico. 2008/09" (proroga di un anno).
Nulla quindi che vada a modificare le due ore dedicate a “TECNOLOGIA”.
Esattamente al contrario di quanto frainteso da troppi dirigenti scolasitici...
Nella Gazzetta Ufficiale dello scorso 18 luglio è stato pubblicato il Testo Coordinato del decreto-legge 12 maggio 2006, n. 173 con la legge di conversione 12 luglio 2006, n. 228 "Proroga di termini per l'emanazione di atti di natura regolamentare. Ulteriori proroghe per l'esercizio di deleghe legislative e in materia di istruzione".
Per essere chiari il dlg 226/2005 risulta convertito in legge (NON ABROGATO!) nei termini citati, nel quadro del cosiddetto “Decreto Milleproroghe”.
Qualora risultasse indispensabile un ulteriore intervento di chiarimento presso i dirigenti scolastici, il contenuto non potrebbe essere molto diverso da un invito a leggersi la normativa, evitando interpretazioni arbitrarie.
02 agosto 2006
ANIAT chiede chiarezza al MIUR
ANIAT
Associazione Nazionale Insegnanti Area Tecnologica
Corso Bramante 14 10134 Torino Tel 011.3196737 – Fax 011.3196794
Sito web: www.aniat.org – e-mail: aniat@aniat.org
Torino 2006-07-23
Prot. N. 1616/2006
All'attenzione di:
- Direttore Generale Capo Dipartimento
Dott. Pasquale Capo
- Direttore Generale del personale
Dott. Giuseppe Cosentino
- Direttore Generale degli Ordinamenti
Dott. Silvio Criscuoli
Quest’Associazione si rivolge ai Direttori Generali per un Loro intervento atto ad un’applicazione corretta del decreto legislativo 226/2005 (che porta da una a due le ore di Tecnologia nella ex scuola media), in quanto, esistendo tra i Dirigenti Scolastici una diversa interpretazione della norma, nella categoria interessata si è generata una crisi di identità sia sull’espletamento della propria funzione, sia sulle ore curriculari; se a ciò si aggiunge che l’ autonomia è diventata sinonimo di anarchia, ove tutto è possibile, e le indicazioni nazionali allegato C al dlg 19 febbraio 2004, n. 59, sono divenute (sempre per i dirigenti) verità rivelata dal duo Moratti-Bertagna, il quadro è completo.
In virtù di questa situazione – purtroppo – si vengono a verificare applicazioni difformi e incresciose della normativa vigente che portano ad un avvio dell’anno scolastico 2006 – 2007, almeno per tecnologia, poco rassicurante e mancante di quella serenità che ciascun docente abbisogna, dopo quei momenti critici (e sovente drammatici) vissuti in un passato-recente da dimenticare.
Le situazioni sino ad oggi denunciate a quest’associazione professionale su come sono state assegnate le due ore curriculari obbligatorie di Tecnologia sono le seguenti:
1 ora di tecnologia + 1 ora di Informatica
1 ora di tecnologia + 1 ora di compresenza con scienze
1 ora di tecnologia + 2 ore di laboratorio facoltativo
1 ora di tecnologia + 2 ore a disposizione per le supplenze
1 ora di tecnologia + 2 ore di compresenza con le diverse discipline
L’Aniat sostiene che le due ore devono essere dedicate alla sola Tecnologia con una eventuale terza ora di Informatica per l’arricchimento dell’Offerta Formativa.
Purtroppo, la maggiore parte dei dirigenti caparbiamente si ostina ad assegnare alla tecnologia un’ora settimanale di lezione, adducendo che il dlg 226/2005, ripetiamo, che ha portato le ore da una a due, non è attuabile in quanto abrogato; insomma, si confonde il decreto che ha abolito la sperimentazione del 2° ciclo (abrogazione necessaria e condivisa da noi tutti) dall’anno scolastico 2006-2007 nella scuola media superiore con il precitato Decreto legislativo 17 ottobre 2005 inerente le “norme generali ed i livelli essenziali delle prestazioni sul secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione ai sensi della legge 28 marzo 2003, n. 53”.
L’Aniat, pertanto, chiede l’applicazione puntuale del più volte citato D. Lgs. 226/2005, la cui circolare del 28 gennaio 2006, n. 10 esplicita bene l’art. 25 e prevede che “l’insegnamento della tecnologia, rientrante nell’area disciplinare “Matematica, scienze e tecnologia”, in applicazione dell’art. 25 del citato D. Lgs. 226/05, nell’anno scolastico 2006/07, passerà da una a due ore settimanali.
In relazione a quanto sopra, nell’attuale fase transitoria i docenti di educazione tecnica, ai fini del completamento a tre ore previste per tale insegnamento, potranno essere impiegati, in base alle competenze professionali in possesso, negli insegnamenti e nelle attività facoltative opzionali (ivi comprese quelle d’informatica e quelle laboratoriali).”
Inoltre, nell’ambito dell’autonomia scolastica, l’Aniat sottolinea che la riduzione dell’unità oraria di lezione prevista dal DPR 8 marzo 1999, n. 275, deve essere in misura uguale per tutte le discipline e non di 60 minuti solo per tecnologia (se le due ore si riducono a una miserrima ora, è una bella conquista!).
In quest’altra situazione, l’Aniat suggerisce che,fermo restando il mote orario complessivo per ciascun curricolo (tecnologia due ore settimanali), la riduzione dell’unità oraria di lezione, ad esempio, a 55 minuti, non deve indurre il dirigente tout court a tagliare un’ora di tecnologia a beneficio delle altre discipline per l’arricchimento dell’offerta formativa, ma agire come la norma prescrive, altrimenti la “persecuzione” che abbiamo superato (da poco) si ripropone in maniera diversa, ma si ripropone nelle scuole a svantaggio della tecnologia.
Questo il quadro della situazione, questi i comportamenti dei Dirigenti, questa la richiesta dell’Aniat: una nota ministeriale di chiarimento sulle due ore obbligatorie di Tecnologia e sull’eventuale terza ora di informatica, diretta ai Dirigenti Scolastici della scuola secondaria di I grado (ripristinare il lemma “Scuola Media Statale”)
Distinti saluti
Il presidente nazionale
(prof. Cesare Leone)
02 luglio 2006
Rapporto sulla scuola del ministro Fioroni
Ecco alcuni passi su cui riflettere e discutere...
«L'attenzione di tutti, e la mia in particolare, oggi deve concentrarsi piuttosto su quello che è necessario e possibile fare, fin da subito e nel corso di questa legislatura.»
«... non ho in animo di elaborare l’ennesima riforma complessiva del sistema, a cui legare il mio nome.»
«L'autonomia scolastica, l’unica illuminata, e anche per questo costituzionale, riforma degli ultimi anni, ha in sé tutte le potenzialità necessarie allo sviluppo della dimensione comunitaria della scuola.»
«La via giusta, in un sistema fondato sulle autonomie, è quella dell'attivazione di processi di trasformazioni condivisi: da un lato smontando, con il metodo del "cacciavite", ciò che li frena o li ostacola, dall’altro mettendo in campo ciò che occorre perchè quei processi abbiano come traguardo una maggiore efficienza e una maggiore equità.»
«La scuola che vogliamo è una scuola capace di coniugare equità ed eccellenza, capace di garantire
- le pari opportunità di tutti nell’accesso all'istruzione e nella possibilità di successo formativo
- l'eccellenza dei risultati
- la valorizzazione dei meriti individuali.»
«L'istruzione è una funzione pubblica, perché riguarda tutti e perché le sue finalità sono decise dalla comunità, e che tale è e resta indipendentemente dalla natura del soggetto che gestisce l’offerta formativa, sempre che il soggetto gestore risponda a quelle finalità e alle regole che ne derivano.
«Sulle caratteristiche del modello didattico, così come sulla strutturazione dei curricoli, l’impegno ad evitare qualsiasi forzatura statalista e dirigista è totale. In questo quadro, è da rivedere la logica stessa implicita nell’emanazione delle "Indicazioni Nazionali".
Lo Stato non è portatore di una sua pedagogia e di una sua metodologia didattica, il suo compito è un altro, quello di definire gli obiettivi formativi sulla cui base diventa possibile anche una seria e scientifica valutazione dei risultati del sistema e delle singole istituzioni scolastiche; mentre è alle autonomie scolastiche che spetta la progettazione dei curricoli.
Anche sui dispositivi introdotti dal governo precedente, come il Portfolio e il Tutor, l’azione del governo non riguarda solo l’emendamento di ciò che è inadeguato o non praticabile; la nostra bussola sta nel restituire all’autonomia scolastica le scelte che le spettano, e la sua piena responsabilità.
Sottolineo inoltre la necessità di rendere pienamente attuativo ciò che è già previsto dalle norme, cioè lo sviluppo della continuità educativa all’interno della scuola di base.»
29 giugno 2006
Non si doveva voltare pagina?
Tecnica della scuola titola:
Resta l'impianto della riforma del primo ciclo: lo ha deciso il Senato
Il viceministro Mariangela Bastico dichiara che ad ottobre non cambierà nulla.
Infatti restano tutor, portfolio, indicazioni nazionali... per ora rimangono prorogate le situazioni organico e classi di concorso.
È la "logica del cacciavite"?
A me sembra tanto la "logica del tumore ignorato".
Invece di ricevere immediate cure, il malato è stato rimandato a casa.
A settembre, bambini e adolescenti si ritroveranno un sistema scolastico a 27 ore base; "indicazioni" ricche di errori sintattici, logici e didattici; tutor che c'è ma non c'è; portfolio che c'è ma va tenuto con mille precauzioni...
Il FORUM DEGLI INSEGNANTI pubblica un intervento in cui si dichiara che
"Gli insegnanti non sono disponibili a tollerare ancora il massacro della Scuola Statale":
LE POSIZIONI DEL GOVERNO SULLA SCUOLA SONO INACCETTABILI
Il movimento di rinnovamento
Per una buona scuola per la Repubblica
prosegue l'impegno per una nuova
Legge di iniziativa popolare
attraverso una imponente raccolta firme (75.600 firme al 24 giugno).
Informazioni per la raccolta delle adesioni e la collaborazione ai comitati sono su http://www.leggepopolare.it/.
13 giugno 2006
Portfolio delle competenze
A questo proposito invito tutti gli operatori della scuola a leggere il significativo intervento di Stefano Stefanel su EDUCAZIONE & SCUOLA:
http://www.edscuola.it/archivio/ped/pedagogia_arroganza.htm
Per quanto un po’ tardiva (12 giuglio 2006), la comunicazione del ministro permette di farsi un’idea del destino che sembra ormai segnato per il portfolio.
Praticamente, per il "corrente anno scolastico" le istituzioni scolastiche POSSONO comportarsi come se il portfolio non sia mai esistito. Se invece PROPRIO VOGLIONO ostinarsi ad utilizzarlo... si richiama l’esigenza di "gestire con la massima cautela i dati da inserire nel portfolio".
Dipartimento per l'Istruzione
Prot n. 5596
Ai Direttori Generali regionali
Ai Dirigenti dei C.S.A.
Ai Dirigenti scolastici
LORO SEDI
Roma, 12/06/2006
Oggetto: Portfolio delle competenze nella scuola dell'infanzia e nel primo ciclo di istruzione - Precisazioni.
Facendo seguito alla precorsa corrispondenza, relativa all'oggetto e ad ulteriore chiarimento di quanto fatto presente con C.M. n. 84 del 10 novembre 2005 e con la circolare prot. n. 1196 del 9 febbraio 2006, si precisa quanto segue.
Ai fini della valutazione individuale dell'alunno, le istituzioni scolastiche, nell'ambito della loro autonomia, all'insegna dei criteri di flessibilità e progressività, possono, per il corrente anno, utilizzare sia gli strumenti valutativi individuati nelle Linee guida sul Portfolio, a suo tempo diramate, sia gli strumenti valutativi di cui alla precedente modulistica.
Per quanto concerne, poi, la religione cattolica, le istituzioni scolastiche dovranno redigere, per gli alunni che si sono avvalsi di tale insegnamento, la speciale nota prevista dall'art. 309 del Testo Unico, di cui al decreto legislativo n. 297/1994 e soprassedere dalla compilazione della "biografia con narrazione delle esperienze significative dell'alunno", di cui alla sezione c (parti consigliate), lettera b, della modulistica allegata alla circolare n. 84/2005. Tanto in esecuzione delle ordinanze di sospensiva emesse dal TAR del Lazio in data 1.02.2006 e in data 15.03.2006.
Si richiama infine l'attenzione delle istituzioni scolastiche sulla esigenza di gestire con la massima cautela i dati da inserire nel portfolio, considerato che si è tuttora in attesa che il Garante per la privacy si pronunci sul testo del Regolamento a suo tempo predisposto.
IL MINISTRO
Giuseppe Fioroni
07 giugno 2006
Egregio Signor Ministro
Egregio signor Ministro,
dovrei iniziare a scrivere così ma , da fratello scout, mi permetterò un linguaggio più confidenziale. Ora sei diventato il mio capo, sono un docente di Educazione Tecnica della scuola media di Fermignano; volevo proprio scriverti della mia disciplina, che nella riforma Moratti è stata assegnata con una sola ora (su tre) a scienze, poi nel decreto della riforma delle superiori sono state assegnate di nuovo due ore più una opzionale. Devo dire con franchezza che sono stati i due anni più brutti che ho vissuto nella scuola soprattutto perché non si è tenuto in considerazione una disciplina tra le più belle, perché è di fatto il collegamento tra la teoria e la realtà; non per niente il motto della nostra materia è: "Se ascolto dimentico, se osservo ricordo, se faccio imparo", un motto di BP che certamente conoscerai bene. Mi sono battuto assieme ad altri pochissimi in tutta Italia per Ed. Tecnica e non vorrei che i risultati ottenuti potessero essere resi vani, anche semplicemente abrogando il decreto delle superiori che contiene l'articolo 25. Come docenti stiamo ancora aspettando la revisione delle classi di concorso e questo aspetto ci fa stare ancora sulle spine. Spero in una tua considerazione. Se vuoi sapere di me e della disciplina che insegno puoi visitare www.educambiente.it.
Non mi dispiacerebbe avere una tua risposta, anche la Moratti lo ha fatto.
Ti auguro "Buona Strada".
Peppe Dini