25 agosto 2006

Lettera aperta al Presidente della Repubblica ed al Ministro dell'Istruzione

I COMITATI PER UNA BUONA SCUOLA
hanno inviato una lettera aperta al Presidente della Repubblica ed al Ministro dell'Istruzione.
Il testo completo è
DISPONIBILE CLICCANDO QUI.
Il documento è decisamente articolato, preciso, documentato e fermo nelle richieste.

Mi limito a proporre il brano relativo alle cosiddette "indicazioni nazionali".

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Vi chiediamo di confermare la piena validità dei programmi e degli orari d'insegnamento del '85 per la Scuola Elementare, del '79 per la Scuola Media e gli Orientamenti del '91 per la Scuola Materna, ufficialmente tutt'ora in vigore, in quanto mai abrogati. Vi chiediamo quindi di sancire definitivamente la non validità delle "Indicazioni Nazionali" allegate al D.Lgs. 59/2004. Questo intervento, che è nei poteri del Ministero, consente di porre riparo alla revisione unilaterale, discriminatoria, istituzionalmente scorretta, effettuata sui programmi e sui libri di testo.
Infatti, le cosiddette "Indicazioni Nazionali" sono state adottate in via provvisoria, senza aver mai seguito il regolare iter istituzionale, e rese "vincolanti" attraverso una serie di semplici circolari, cioè seguendo un percorso totalmente anomalo.
Le "Indicazioni Nazionali" sono divenute prescrittive e hanno costretto tutte le case editrici a produrre libri di testo "riformati". Questo ha condizionato irrimediabilmente l'intera attività didattica, limitando pesantemente tanto la libertà di insegnamento, quanto il suo adattarsi alle differenti situazioni socio-culturali del singolo, composito gruppo-classe, o delle estremamente variegate realtà territoriali (urbane, periferiche, rurali) che caratterizzano l'Italia.
In aggiunta, questa forzatura normativa ha creato e crea gravi difficoltà ai tantissimi insegnanti che, durante questi anni di resistenza alla riforma, si sono attenuti all'impostazione dei programmi dell'85 per la Scuola Elementare, del '79 per la Scuola Media e gli Orientamenti del '91 per la Scuola Materna, frutto di grande ricerca ed elaborazione da parte del mondo della scuola.
Le "Indicazioni Nazionali" appaiono invece prive di fondamenti pedagogici ed epistemologici, per i contenuti che privilegiano e per la loro distribuzione nel percorso educativo.
Per questo già alla loro uscita esse hanno suscitato forti reazioni da parte del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione e della comunità scientifica in generale, a partire dall'Accademia dei Lincei. Nel lungo e dettagliato documento del 15 luglio 2004, il CNPI espresse un deciso parere negativo sulle Indicazioni Nazionali in riferimento sia al metodo sia al merito: irregolare ed anomalo venne considerato il metodo utilizzato da parte del Ministero nei confronti delle pertinenze proprie dello stesso CNPI, e vennero rifiutati interventi emendativi sulle stesse per ribadire la grande distanza tra l'impostazione di basso profilo in esse contenuta e lo spessore dei programmi e orientamenti che le stesse pretendevano di sostituire.
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