23 agosto 2010

Gelmini non vede alcuna difficoltà

Il ministro Gelmini ha detto: "non vedo difficoltà per quanto riguarda l'apertura dell'anno scolastico".
Mi sento di consigliare vivamente al ministro una visita oculistica di controllo.
Non conosco nel dettaglio la situazione globale delle scuole italiane ma leggo sui quotidiani bresciani di una diffusa grave preoccupazione riguardo al regolare avvio dell'anno scolastico.
La scuola bresciana si onorerà di accogliere una precaria in servizio a Palermo da "soli" 14 anni. Sposata e con figli, ha accettato la "deportazione" al Nord pur di mantenere il lavoro. Più sfortunati sono i numerosissimi docenti precari bresciani che chiuderanno quest'anno il loro rapporto di lavoro con la scuola statale senza nemmeno l'alternativa di potersi trasferire a insegnare in qualche scuola sulle Madonie.

Oggi sono andato a fare un giretto esplorativo alla mia scuola.
La mia scuola non ha più una segreteria perché è stata fagocitata in un unico grande megaistituto comprensivo (creato per risparmiare!?!).
La segreteria di riferimento è quella della scuola elementare, ma la segretaria è andata in pensione.
Chi faceva l'orario scolastico è andato in pensione.
Il preside non ci sarà perché un terzo delle scuole bresciane è senza dirigente scolastico.

Qui i dettagli sulla spasmodica corsa contro il tempo.

Che si tratti di un aggravamento della miopia, ministro Gelmini?

3 commenti:

gattonero ha detto...

Vicino all'ambulatorio oculistico c'è quello neurologico.
Il dottore è una persona disponibile, abituata a trattare casi 'impossibili'.
Diagnostica con precisione il piatto neurologico e avverte direttamente gli istituti preposti della necessità, per il bene del/la paziente e della collettività, di cambiare il ruolo dell'esaminando/a, magari destinandolo/a ai ruoli pensionistici anticipati.

riri ha detto...

E' doifficile dirti: non pensarci!!Dopo una vita dedicata alla scuola sapere che è in queste pessime condizioni fa male, nonostante tutto. Siamo messi male, ieri mi ha colpito quel precario (brutta parola) a Catania, ch si è visto messo alla porta.Sono senza parole e non so proprio cosa ancora ci riserverà il futuro, non credo nemmeno nelle elezioni,ormai il danno fatto è enorme e per uscirne ci vorranno decine di anni.

Un cordiale saluto.

educatore ha detto...

@riri : hai proprio ragione, ci vorranno decenni. Perché avvanga un rinnovamento profondo è necessario un nuovo livello di consapevolezza culturale, sociale ed etico. La scuola italiana è nelle attuali condizioni perché la realtà che viviamo è quella che ogni giorno constatiamo. Ci vorrà molto tempo per vedere la rinascita.