18 febbraio 2011

I granelli si muovono, ma alla fine sono le montagne che cambiano posto

L’acqua ed il vento accarezzano le rocce: minuscoli granelli di sabbia, terra e roccia osano l’avventura per andare lontano.
È così che invalicabili contrafforti di pietra diventano fertili pianure.

Ancora una volta a mettere in moto il cambiamento sono le donne.
Le società si trasformano e si evolvono quando si aprono nuove opportunità e si crea innovazione, progresso e libertà. Questo cammino non si realizza per automatica magia, ma è sempre frutto di qualcuno che ha iniziato rischiando.
Così c’è sempre chi inizia percorsi nuovi. "La prima volta" è spesso privilegio, sfida e sacrificio femminile.

Il Centro Pastorale di Santa Maria in Silva, a Brescia, è un posto che mi piace. Ci ho trovato la medesima gioia multicolore della mia scuola di frontiera: un posto dove nasce per fusione una nuova Italia.
Quattro pomeriggi alla settimana si tiene "FuoriClasse": un progetto nato nel quadro di un’azione educativa, sostenuta dal Comune di Brescia, che coinvolge diversi oratòri di Brescia e che si chiama SPACEBOOK.
Decine di bambini e adolescenti trovano un posto per studiare e fare i compiti con l’assistenza e la guida di una quindicina di volontari, anche giovanissimi, che si danno il turno. Tre aule traboccanti di costruttiva confusione: porte aperte, gioia e tanta voglia di stare insieme. Non so dire quanti sono i popoli e le religioni rappresentate.

Quando cominciò questa avventura mi si riempì il cuore di gioia nell’accogliere due gioielli di ragazze di fede mussulmana. Fu allora che per spiegare cosa era un oratorio, dissi che era la casa dei fratelli e delle sorelle. A partire da quei primi giorni, il passaparola corse tra le scuole e così oggi le tre aule sembrano ormai troppo strette.

Ma non è questo il prodigio di integrazione, rispetto e collaborazione che voglio raccontare.
È accaduto un fatto nuovo. Due sponde si sono toccate perché donne coraggiose hanno steso la mano.

Oggi sono arrivate due ragazze col velo.
Non come utenti, sarebbe un fatto banale.
Sono venute per portare aiuto come volontarie!
Si sono unite nel segno del medesimo amore e con l’identica volontà di dono.
Siamo dalla stessa parte per davvero, finalmente! Senza distinzione di credo per aiutare chi è nel bisogno.
Queste ragazze non sono venute a titolo individuale ma parteciperanno al progetto educativo come espressione della comunità mussulmana di Brescia.
Hanno detto:«riferiremo ciò che abbiamo ascoltato e visto» … e i loro occhi brillavano e le labbra sorridevano.
Ora so che le pietre usate per erigere muri non potranno eternamente resistere a chi torna pazientemente a smontarli per costruire ponti.

Grazie a voi, ragazze di "la prima volta che…"

3 commenti:

JANAS ha detto...

grande bella iniziativa!! Spero che diventi fonte d'ispirazione per altre città e paesi!!

Renata ha detto...

"Tre aule traboccanti di costruttiva confusione: porte aperte, gioia e tanta voglia di stare insieme. Non so dire quanti sono i popoli e le religioni rappresentate."
----------------
CHE MERAVIGLIA, caro Prof. !Ho riportato le tue parole che esprimono TUTTO !

Luigina ha detto...

Rileggo con le lacrime agli occhi questo tuo bellissimo post di 9 anni fa e mi chiedo se, dopo che sono stati smontati tutti i muri possibili tranne quello dell'odio anche grazie al Covid, riusciremo ancora a ricostruire quel meraviglioso clima di amore, collaborazione e fraternità fra tutti i popoli del mondo di cui facciamo parte tutti senza distinzione.