16 marzo 2011

Possiamo scegliere: non lasciarti imbrogliare

Non so quanto sono pagati e da chi gli individui che imperversano sui media la cui proprietà è riferibile a interessi che coincidono con la costruzione delle nuove centrali nucleari.
Accanto a questi professionisti della disinformazione siedono i cosiddetti esperti, dipendenti dalle imprese e dalle agenzie destinate a ricavare diretto profitto da una possibile sciagurata adesione dell'Italia alla scelta nucleare.
Il tormentone che stanno fabbricando è: «Non abbiamo scelta».
A forza di ripeterlo la gente potrebbe cominciare a crederlo.
INVECE NO: SONO BUGIE.
Ci vadano loro, visto che sono tanto convinti che il nucleare è sicuro, a chiudere nel sarcofago la centrale di Fukushima, invece di quei poveri innocenti, viventi ancora per poco, che vediamo disperatamente operare intorno alla fornace atomica.
La scelta nucleare significherebbe per l’Italia un risparmio reale sul consumo totale nazionale del 4,5% a fronte di un costo di 30 miliardi di euro

Dunque la costruzione di nuove centrali darebbe un contributo insignificante al momento in cui sarebbero operative (2020-2030!). A quel punto è ragionevole che risulterebbero persino già tecnologicamente superate.

Per essere più precisi, la produzione di energia elettrica attraverso la tecnologia termonucleare è già superata. Il rapporto costi benefici è oggettivamente svantaggioso anche in assenza di qualsiasi incidente.
Il nucleare è vecchio, costoso e sporco, tralasciandone la pericolosità.

Ritengo che chi ancora ne sostiene la necessità sia sciocco oppure in malafede.
Affermare che in tutte le nazioni avanzate si produce energia con le centrali nucleari significa implicitamente ammettere che questa tecnologia è superata.
Infatti proprio queste nazioni non stanno costruendo centrali nuove e nemmeno completano quelle già in costruzione: semplicemente conducono a "termine ciclo" quelle già in funzione, costruite molti anni fa ed ormai vecchie.
La realtà dei fatti è che l'energia atomica NON CONVIENE economicamente, a prescindere dai rischi che comporta (fonte: Dipartimento dell'Energia Usa).

Sono un tecnico e l'insegnamento della tecnologia è stato il mio lavoro per quasi quarant'anni, pertanto non mi ritengo totalmente sprovveduto sulla questione.
Il cielo sa quanti schemi di centrali nucleari ho fatto eseguire ai miei allievi!
Ammetto di avere persino considerato in passato che l’energia nucleare poteva essere una soluzione praticabile.
Oggi no.
Anche solo considerando l’aspetto economico, il nucleare è più costoso dell’energia prodotta dal sole (Fonti: Corriere e New York Times) e dipende da tecnologie e materie prime che dovremmo acquistare all’estero.

Qui puoi leggere come si smontano facilmente le menzogne che ci stanno raccontando

Mi sono reso conto che le centrali nucleari non sono solamente causa di tumore ma sono di per sé IL TUMORE.
Mi spiego. La pericolosità di una centrale nucleare non si spegne disattivandola, come ha dimostrato il disastro di Fukushima.
A centrale spenta il materiale fissile rimane ad una temperatura ed un grado di attività che comporta la prosecuzione della reazione atomica. Dunque è una bomba in attività permanente che non può essere mai disinnescata, ma solo temporaneamente tenuta in situazione di contenimento.
Per mantenerla sotto controllo è necessario proseguire senza interruzione il raffreddamento.
Per mantenere il raffreddamento possono essere predisposti tripli e quadrupli sistemi di pompe, che comunque richiedono un consumo idrico straordinario.
Ad esempio in Francia il raffreddamento delle centrali elettriche nel 2006 ha assorbito 19,1 miliardi di m3 d'acqua dolce, cioè il 57% dei prelievi totali d'acqua del paese (fonte: wikipedia.org ); una parte di quest'acqua, il 93%, viene restituita ai fiumi, mentre la quota consumata (cioè utilizzata in torri evaporative) ed emessa in atmosfera rappresenta il 22% (1,3 miliardi di m3) di tutta l'acqua consumata in Francia.

Il problema è che lo spazio fisico destinato al raffreddamento del nocciolo è UNO SOLO: se sorgono problemi si va incontro alla fusione, non ci sono rimedi.
Dunque è per questo che affermo che il "nucleare È il tumore". Un nocciolo radioattivo di centrale può essere messo in stand by esattamente come un tumore. Come il tumore non è mai sconfitto: è sempre pronto a ripartire se si abbassa la guardia. Non è come spegnere il fornello e chiudere il gas: la morte è sempre lì, pronta a scatenarsi.
Il ricatto degli avidi pronti a barattare la nostra vita per il loro immediato guadagno economico è una falsità: POSSIAMO SCEGLIERE.
Possiamo scegliere energie pulite, possiamo perfino scegliere di cambiare modello di sviluppo.
Un mondo in cui sia più importante il rispetto per la vita, in cui sia considerato prioritario "essere" piuttosto che "consumare".
Ci vuole coraggio.

l’appuntamento è il 12 e il 13 giugno
Diciamo SI alla vita. Vota e fai votare SI.

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Qui di seguito puoi seguire una vera e propria lezione universitaria di un luminare della fisica italiana: Prof. Luigi Sertorio, docente di Ecofisica all'Università di Torino. Egli ha lavorato 15 anni a Los Alamos negli USA (gli altri due italiani che hanno avuto il medesimo incarico di consulenza si chiamano Fermi e Rubia) e presso il dipartimento Ambiente della NATO in Europa.
Avvertimento: il video è lungo e richiede un'attenzione prolungata, tuttavia è una straordinaria fonte di informazioni di prima mano, purtroppo presso che sconosciuta.

5 commenti:

Luigina ha detto...

Molto esauriente. Aggiungo la mia indignazione per il commento di Deborah Rosciani, nella sua trasmissione Salvadanaio di oggi a Radio24 che ha definito cinico il rialzo dei titoli delle fonti rinnovabili sull'onda emotiva della catastrofe nucleare i giapponese :(

Renata ha detto...

VOTIAMO UNANIMI ! SCEGLIAMO LA VITA

giovanna ha detto...

Concordo su quanto dici, Gabriele.
La scelta del nucleare sarebbe deleteria.
Bravo: non lasciamoci imbrogliare!
g

educatore ha detto...

Clamoroso fuori onda fra il ministro Prestigiacomo, il portavoce del premier Boonaiuti e Tremonti: "... è finita, non possiamo mica rischiare le elezioni per il nucleare. Non facciamo cazzate. Bisogna uscirne ma in maniera soft. Ora non dobbiamo fare nulla, si decide tra un mese".
Questo per comprendere la coerenza tra quanto dicono i nostri ministri e ciò che realmente pensano.

Serena Peterlin ha detto...

Sono arrivata su questo post casualmente. Molto utile e chiaro.
Sottoscrivo la tesi e gli argomenti.
Mariaserena