24 ottobre 2011

In pensione dopo i 60 anni = grave danno per la nazione

La scuola ha bisogno di giovani attivi e motivati, non di nonni affettuosi.
Sfortunatamente sembra una buona idea tenere a lungo una persona al lavoro. Apparentemente si ottiene un "risparmio".
L’idea di fondo è quella che "si risparmia la pensione".
Vediamo invece cosa non si risparmia e cosa costa mantenere un posto occupato da una persona avanti con l’età.
Un ultrasessantenne al lavoro:
  • è statisticamente molto meno efficiente e produttivo di un trentenne
  • costa molto più di un giovane a causa della progressione di carriera
  • toglie un posto di lavoro ad un trentenne
  • statisticamente lavora più lentamente e sbaglia più frequentemente
  • Si ammala più frequentemente e per periodi più lunghi
In sintesi un ultrasessantenne al lavoro, per un verso cancella un'opportunità per un giovane, per l'altro cancella vantaggi oggettivi. Infatti un ultrasessantenne che lavora al posto di un giovane…
  • NON svolge le attività di volontariato che potrebbe e dovrebbe
  • NON assiste le persone veramente anziane della sua famiglia (alzheimer, paraplegici)
  • NON fornisce supporto ai nipoti… che del resto NON sono nati perché i figli non si sono sposati… perché NON hanno una casa… perché NON lavorano… perché è lui che li mantiene… perché è lui che ne occupa il posto di lavoro…

Allungare l’età di pensionamento è perciò un modo per impoverire ulteriormente una nazione:
meno opportunità per tutti, meno lavoro, meno ricchezza.

Dovrebbe essere evidente...
Meno lavoro PER TUTTI significa accrescere la ricchezza distribuita ed aumentare la produzione di benessere, assistenza, cultura. Queste tre ultime cose valgono ZERO nel computo del PIL, per cui "non servono".
Così andiamo avanti a farci del male, riducendo risorse che non sono una spesa ma un motore di sviluppo economico ed umano.
Ci comportiamo come un anziano contadino che risparmia sulla semente e tiene il figlio ad annoiarsi in casa. Così i nostri figli fanno i pensionati forzati, mentre i nonni vanno a lavorare con i bei risultati che tutti possono osservare.

Il censimento 2011 costituisce un esempio lampante di questa cecità economico-sociale.
Ecco come ho risposo alle domande della sezione 6.

6.1 Nella settimana precedente la data del Censimento (dal 2 all'8 ottobre) ha svolto almeno un'ora di lavoro?
No
6.2 Nella settimana dal 2 all'8 ottobre aveva comunque un lavoro dal quale era assente?
No
6.3 Dall'11 settembre all'8 ottobre ha cercato attivamente un lavoro alle dipendenze o hapredisposto i mezzi per avviare un'attività in proprio?
No

Dunque io pensionato, come i miei coetanei che guidano ambulanze, proteggono ed assitono i disabili, i piccoli ed i deboli, fanno scuola e doposcuola (dove lo stato ha cancellato risorse), scrivono, recitano, dipingono, restaurano, curano boschi e campi, sorvegliano parchi e spazi civici, assistono e accompagnano bambini e inabili negli spostamenti, sostengono ed aiutano in ospedale, al pronto soccorso, lavorano gratuitamente e con entusiasmo in tutte le occasioni di festa ed iniziativa sociale e comunitaria... Amministrano, spiegano, ascoltano, raccontano, testimoniano, riparano...
Bene: tutto ciò è NULLA e vale un bello ZERO per il PIL.

Non una sola domanda che permetta di registrare l'autentica qualità e quantità di ricchezza prodotta dai pensionati.

L’Europa sta scegliendo di contrastare il giovane tsunami dei paesi emergenti con pochi vecchi nei laboratori, nelle scuole, nei campi, nelle fabbriche.
Così chiudono i laboratori, chiudono le scuole, chiudono le fabbriche e falliscono le aziende.
L’Europa dei vecchi ha già perso la terza guerra mondiale ed ancora non lo sa.

1 commento:

Luigina ha detto...

Credo che ci siano altri interessi di ...parte che spingono a non sfruttare l'energia rinnovabile dei "giovani pensionati" Non ti sei mai chiesto a chi appartiene la maggior parte delle case di riposo, che, oltre a ricevere sovvenzioni statali, fa pagare rette astronomiche, che solo pochi ricchi si possono permettere? Ecco nel Censimento mancano proprio le domanda più importante per i già pensionati...fortunati. Svolgi opera di volontariato? Da quanto tempo? In quale settore? (opzioni di scelta). Invece i nostri governanti, oltre che a farci seppellire sotto una valanga di risate mondiali, sono pronti ad adeguarsi ancora una volta solo agli svantaggi dell'appartenere a questa comunità europea