Le nuove INDICAZIONI PER IL CURRICOLO proseguono e sviluppano la promozione della "personalizzazione". L'altra faccia della personalizzazione è l'emarginazione sociale. Desidero proporre un brano tratto dall'articolo "a carica dei 500 in nome della Falcucci" di Mario Pirani, Repubblica del 14 maggio 2007 - pag.18.
Cliccando sul link del titolo si accede alla versione completa.
«... Cosa sta, dunque, ad indicare nello schema ministeriale il riferimento continuo alla "persona", ai "percorsi personalizzati", alla necessità che "i docenti definiscano le loro proposte fin dai primi anni della scolarizzazione in relazione costante con i bisogni fondamentali e i desideri dei bambini"? La risposta è facile da ricavare. Programmi tarati sulla persona rimettono in causa la questione della uguaglianza dei diritti e quindi del diritto ad una formazione tendenzialmente uguale per tutti, con programmi uguali, tanto più necessari per i più deboli, i meno fortunati socialmente ed economicamente. E cosa significa assecondare le inclinazioni personali, i bisogni e i desideri dei bambini e degli adolescenti? Possibile non si comprenda che i "bisogni" sono proprio il riflesso delle differenze sociali, economiche, ideologiche? E questi bambini che esprimono il "bisogno" di trastullarsi tutto il tempo, di giocare con la playstation o di interessarsi solo a certi argomenti, possibilmente non impegnativi? Sarebbero quindi, gli insegnanti e le singole scuole nella loro autonomia a decidere cosa è bene per uno e cosa è bene per l'altro? O bisognerebbe assecondare ciò che chiedono gli allievi, secondo il principio che la scuola è "un'azienda" e gli studenti sono, quindi, "clienti" che hanno sempre ragione?»
29 agosto 2007
C'è posta per te
C'è posta per te, caro docente.
Le nuove "INDICAZIONI PER IL CURRICOLO" stanno per essere consegnate ad ogni insegnante. ItaliaOggi ed altre fonti di informazioni annunciano l'arrivo, previsto per i primissimi giorni settembre, di un volumetto di circa 60 pagine.
La pubblicazione presenta le indicazioni destinate a sostituire, ancora una volta in via sperimentale e provvisoria, le indicazioni nazionali nate insieme alla riforma Moratti.
Forse la costosa soluzione di comunicare per via cartacea è stata scelta per evitare le ricorrenti comode scuse di quanti si professano ostinatamente ignoranti nelle nuove tecnologie.
Il contenuto dovrebbe corrispondere interamente alla bozza da tempo nota:
http://www.foruminsegnanti.it/images/materiali/NIN_testo110707.pdf
Pedagogisti, esperti, dirigenti scolastici e semplici docenti hanno ripetutamente espresso critiche, specialmente in relazione agli ambiti disciplinari storici e scientifici.
L'intervento di Rolando Dondarini
http://www.retescuole.net/contenuto?id=20070828232835
esprime una delusione condivisa da un ampio settore di operatori della scuola:
".... In questi mesi ho avuto numerosi contatti - ma forzatamente fugaci data la mia mancanza di entrature adeguate - con esponenti delle commissioni parlamentari e con componenti dell'entourage ministeriale e l'impressione è stata per l'appunto di una competenza vaga e approssimativa in cui si insinuano con pieno agio sia i sostenitori dei vecchi slogan che avrebbero voluto addirittura un solo ciclo cronologico sia le istanze di coloro che non vogliono mutare le indicazioni morattiane."
Per quanto riguarda TECNOLOGIA risultano scomparsi contenuti fantasiosi, improbabili ed assurdi.
Tutto appare essenziale e semplificato.
Interessante considerare la determinazione precisa di "traguardi".
I traguardi sono posti alla fine di percorsi.
Sembra chiaro che non possono esistere obblighi inderogabili.
Al traguardo ci arriva, presto o tardi, chi ce la fa.
Per quanto sia auspicabile che tutto giungano al traguardo, è comprensibile che qualche sfortunato si trovi costretto a prendere atto di obiettive impossibilità.
Sarebbe infatti disonesto ed odioso certificare competenze mai effettivamente acquisite.
Gli "obiettivi" risultano espressi in modo chiaro, semplice e preciso.
l'informatica si conferma come ambito formativo trasversale alle discipline.
Nel triennio gli obietti strettamente correlati all'informatica restano sostanzialmente:
- Conoscere gli elementi basilari che compongono un computer e le relazioni essenziali fra di essi.
- utilizzare strumenti informatici e di comunicazione per elaborare dati, testi e immagini e produrre documenti in diverse situazioni.
- Conoscere l’utilizzo della rete sia per la ricerca che per lo scambio delle informazioni.
Pensando che le indicazioni morattiane parlavano di sistemi biodigitali e linguaggi di programmazione... Forse si può tirare un sospiro di sollievo.
Le tre ore di cattedra sono ormai un ricordo e perseguire obiettivi semplificati nell'arco del triennio risulta una ragionevole necessità.
Credo che anche la valutazione possa svilupparsi in modo più efficace.
La costruzione di una semplice scheda personalizzata, con obiettivi e traguardi per il triennio, dovrebbe risultare agevole.
Docenti, allievi e famiglie potrebbero in questo modo, attraverso l'impiego e la consultazione di una semplice griglia, visualizzare in modo chiaro ed immediato ogni situazione individuale.
Il quadro generale può apparire elementare rispetto alle ambizioni che l’EDUCAZIONE TECNICA aveva coltivato.
Strumenti, risorse, orario di insegnamento... sono quelli che sono.
Forse queste riduttive ma oggettivamente realistiche "INDICAZIONI PER IL CURRICOLO" sono esattamente "quello che possiamo fare" ora ed in questa povera scuola.
Una sfida da raccogliere con coraggio.
Le nuove "INDICAZIONI PER IL CURRICOLO" stanno per essere consegnate ad ogni insegnante. ItaliaOggi ed altre fonti di informazioni annunciano l'arrivo, previsto per i primissimi giorni settembre, di un volumetto di circa 60 pagine.
La pubblicazione presenta le indicazioni destinate a sostituire, ancora una volta in via sperimentale e provvisoria, le indicazioni nazionali nate insieme alla riforma Moratti.
Forse la costosa soluzione di comunicare per via cartacea è stata scelta per evitare le ricorrenti comode scuse di quanti si professano ostinatamente ignoranti nelle nuove tecnologie.
Il contenuto dovrebbe corrispondere interamente alla bozza da tempo nota:
http://www.foruminsegnanti.it/images/materiali/NIN_testo110707.pdf
Pedagogisti, esperti, dirigenti scolastici e semplici docenti hanno ripetutamente espresso critiche, specialmente in relazione agli ambiti disciplinari storici e scientifici.
L'intervento di Rolando Dondarini
http://www.retescuole.net/contenuto?id=20070828232835
esprime una delusione condivisa da un ampio settore di operatori della scuola:
".... In questi mesi ho avuto numerosi contatti - ma forzatamente fugaci data la mia mancanza di entrature adeguate - con esponenti delle commissioni parlamentari e con componenti dell'entourage ministeriale e l'impressione è stata per l'appunto di una competenza vaga e approssimativa in cui si insinuano con pieno agio sia i sostenitori dei vecchi slogan che avrebbero voluto addirittura un solo ciclo cronologico sia le istanze di coloro che non vogliono mutare le indicazioni morattiane."
Per quanto riguarda TECNOLOGIA risultano scomparsi contenuti fantasiosi, improbabili ed assurdi.
Tutto appare essenziale e semplificato.
Interessante considerare la determinazione precisa di "traguardi".
I traguardi sono posti alla fine di percorsi.
Sembra chiaro che non possono esistere obblighi inderogabili.
Al traguardo ci arriva, presto o tardi, chi ce la fa.
Per quanto sia auspicabile che tutto giungano al traguardo, è comprensibile che qualche sfortunato si trovi costretto a prendere atto di obiettive impossibilità.
Sarebbe infatti disonesto ed odioso certificare competenze mai effettivamente acquisite.
Gli "obiettivi" risultano espressi in modo chiaro, semplice e preciso.
l'informatica si conferma come ambito formativo trasversale alle discipline.
Nel triennio gli obietti strettamente correlati all'informatica restano sostanzialmente:
- Conoscere gli elementi basilari che compongono un computer e le relazioni essenziali fra di essi.
- utilizzare strumenti informatici e di comunicazione per elaborare dati, testi e immagini e produrre documenti in diverse situazioni.
- Conoscere l’utilizzo della rete sia per la ricerca che per lo scambio delle informazioni.
Pensando che le indicazioni morattiane parlavano di sistemi biodigitali e linguaggi di programmazione... Forse si può tirare un sospiro di sollievo.
Le tre ore di cattedra sono ormai un ricordo e perseguire obiettivi semplificati nell'arco del triennio risulta una ragionevole necessità.
Credo che anche la valutazione possa svilupparsi in modo più efficace.
La costruzione di una semplice scheda personalizzata, con obiettivi e traguardi per il triennio, dovrebbe risultare agevole.
Docenti, allievi e famiglie potrebbero in questo modo, attraverso l'impiego e la consultazione di una semplice griglia, visualizzare in modo chiaro ed immediato ogni situazione individuale.
Il quadro generale può apparire elementare rispetto alle ambizioni che l’EDUCAZIONE TECNICA aveva coltivato.
Strumenti, risorse, orario di insegnamento... sono quelli che sono.
Forse queste riduttive ma oggettivamente realistiche "INDICAZIONI PER IL CURRICOLO" sono esattamente "quello che possiamo fare" ora ed in questa povera scuola.
Una sfida da raccogliere con coraggio.
20 luglio 2007
Perché ci meritiamo le nuove indicazioni per il curriculum
La scelta convergente di politica scolastica dei due schieramenti politici sembra condurre verso una scuola "light". Meno ore, meno insegnanti, meno contenuti.
Per elementare coerenza abbiamo ora obiettivi e traguardi ridotti.
Un tempo la scuola pubblica coltivava l'ambizione di concorrere all'elevazione del livello culturale di una nazione, ponendosi sfide talvolta ambiziose.
Attualmente la scuola si è adattata ad inseguire la percezione soggettiva del "diritto al successo scolastico" nutrito congiuntamente dalla singola famiglia e dal singolo allievo.
Questa concezione privata di "personalizzazione" si oppone spesso all'idea di servizio che gli insegnati perseguono ponendo la persona al centro del progetto educativo.
"Personalizzare" significa troppo frequentemente, per famiglie ed allievi, fornire incondizionata approvazione gratificante per qualsiasi livello di impegno, comportamento e prestazione scolastica sviluppata dal singolo.
In questo ambiente culturale i vecchi programmi scolastici hanno perso senso e valore.
L'eterogenea e macchinosa proposta delle indicazioni morattiane è risultata per tanti docenti sostanzialmente inapplicabile.
L'impotenza oggettiva a raggiungere mete elevate e risultati progressivi , generata da molteplici fattori tra cui ha decisivo rilievo l'indisponibilità di risorse umane e finanziarie, sta conducendo all’affermarsi della convinzione che una nuova rimodulazione al basso degli obiettivi possa costituire una soluzione accettabile.
Ora, in queste condizioni di lavoro, con queste classi, in questo ambiente sociale, la scelta del ripiegamento educativo e didattico si sta imponendo come logica conseguenza della situazione.
Consolanti parole d'ordine e incoraggianti dichiarazioni di principio vengono esibite per coprire un'autentica sconfitta.
Eliminato, trascurato, banalizzato... sono alcuni dei termini che ricorrono nelle critiche immediatamente sollevate dalla lettura dei traguardi e degli obiettivi presenti nelle "nuove indicazioni per il curriculum".
Vero. Purtroppo ciò risulta rispondere in modo efficace alla realtà concreta.
Superamento della selezione ed inclusione non possono essere conseguiti nelle condizioni attuali.
Accontentiamoci dunque di questi nuovi traguardi ed obiettivi.
Abbassiamo ancora una volta l'asticella del salto, allarghiamo e spianiamo il percorso.
Forse dobbiamo rassegnarci a diventare tutti un po' più ignoranti, rozzi ed egoisti per vivere più serenamente in una società in cui persona e branco tendono a confondersi progressivamente.
Per elementare coerenza abbiamo ora obiettivi e traguardi ridotti.
Un tempo la scuola pubblica coltivava l'ambizione di concorrere all'elevazione del livello culturale di una nazione, ponendosi sfide talvolta ambiziose.
Attualmente la scuola si è adattata ad inseguire la percezione soggettiva del "diritto al successo scolastico" nutrito congiuntamente dalla singola famiglia e dal singolo allievo.
Questa concezione privata di "personalizzazione" si oppone spesso all'idea di servizio che gli insegnati perseguono ponendo la persona al centro del progetto educativo.
"Personalizzare" significa troppo frequentemente, per famiglie ed allievi, fornire incondizionata approvazione gratificante per qualsiasi livello di impegno, comportamento e prestazione scolastica sviluppata dal singolo.
In questo ambiente culturale i vecchi programmi scolastici hanno perso senso e valore.
L'eterogenea e macchinosa proposta delle indicazioni morattiane è risultata per tanti docenti sostanzialmente inapplicabile.
L'impotenza oggettiva a raggiungere mete elevate e risultati progressivi , generata da molteplici fattori tra cui ha decisivo rilievo l'indisponibilità di risorse umane e finanziarie, sta conducendo all’affermarsi della convinzione che una nuova rimodulazione al basso degli obiettivi possa costituire una soluzione accettabile.
Ora, in queste condizioni di lavoro, con queste classi, in questo ambiente sociale, la scelta del ripiegamento educativo e didattico si sta imponendo come logica conseguenza della situazione.
Consolanti parole d'ordine e incoraggianti dichiarazioni di principio vengono esibite per coprire un'autentica sconfitta.
Eliminato, trascurato, banalizzato... sono alcuni dei termini che ricorrono nelle critiche immediatamente sollevate dalla lettura dei traguardi e degli obiettivi presenti nelle "nuove indicazioni per il curriculum".
Vero. Purtroppo ciò risulta rispondere in modo efficace alla realtà concreta.
Superamento della selezione ed inclusione non possono essere conseguiti nelle condizioni attuali.
Accontentiamoci dunque di questi nuovi traguardi ed obiettivi.
Abbassiamo ancora una volta l'asticella del salto, allarghiamo e spianiamo il percorso.
Forse dobbiamo rassegnarci a diventare tutti un po' più ignoranti, rozzi ed egoisti per vivere più serenamente in una società in cui persona e branco tendono a confondersi progressivamente.
14 luglio 2007
Nuove indicazioni per il curricolo
Il Ministero della Pubblica Istruzione non finisce mai di stupirmi.
Propongo la dicitura MISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE.
Ora abbiamo la bozza delle INDICAZIONI PER IL CURRICOLO (sperimentali).
Il documento è scaricabile dalla sezione download di http://www.leonessa.net/educazione_tecnica-tecnologia
Resto allibito.
« La tecnologia da un lato studia e progetta i dispositivi, le macchine e gli apparati che sostengono l’organizzazione della vita sociale;»
Le macchine sostengono l’organizzazione della vita sociale?
Rimango sconvolto dalla rivelazione.
Controllo sul mio Zingarelli e tiro un sospiro di sollievo.
Temevo di avere insegnato bestialità per oltre trent'anni :-) ;-)
Signori estensori delle nuove INDICAZIONI PER IL CURRICOLO... non so se siete al corrente che esistono libri che riportano in copertina la dicitura "DIZIONARIO DELLA LINGUA ITALIANA". La consultazione di questi testi permette, a volte, di evitare figure vergognose.
Signor ministro... perché non le è venuta l'idea di estrarre a caso un docente qualsiasi di tecnologia in tutta Italia per scrivere qualcosa di meno fantasioso?
« dall'altro studia e progetta nuove forme di controllo e gestione dell'informazione e della comunicazione (informatica in senso lato).»
Dunque la tecnologia, cari signori, sarebbe secondo voi bifronte come un foglio e come una medaglia: giro la tecnologia e trovo l'informatica!
L’informatica, sempre secondo quanto scrivete, avrebbe il ruolo di sviluppare "nuove forme di controllo e gestione dell'informazione e della comunicazione".
Non bastano le numerose forme di censura e di limitazione alla libera espressione ?
Non bastano normative, leggi, adempimenti burocratici, siae, privacy, ordine dei giornalisti, tabulati telefonici, intercettazioni, servizi segreti, monopoli editoriali... televisivi...?
Bisogna ancora studiare e progettare nuove forme di controllo e gestione dell'informazione e della comunicazione?
Mi astengo dal commentare il resto:
V E R G O G N A T E V I !!!
... avevamo programmi scolastici che il mondo ammirava e studiava come esempio.
Cancellare lo sfascio morattiano e ripristinarli sarebbe stato troppo semplice, pratico ed intelligente?
Propongo la dicitura MISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE.
Ora abbiamo la bozza delle INDICAZIONI PER IL CURRICOLO (sperimentali).
Il documento è scaricabile dalla sezione download di http://www.leonessa.net/educazione_tecnica-tecnologia
Resto allibito.
« La tecnologia da un lato studia e progetta i dispositivi, le macchine e gli apparati che sostengono l’organizzazione della vita sociale;»
Le macchine sostengono l’organizzazione della vita sociale?
Rimango sconvolto dalla rivelazione.
Controllo sul mio Zingarelli e tiro un sospiro di sollievo.
Temevo di avere insegnato bestialità per oltre trent'anni :-) ;-)
Signori estensori delle nuove INDICAZIONI PER IL CURRICOLO... non so se siete al corrente che esistono libri che riportano in copertina la dicitura "DIZIONARIO DELLA LINGUA ITALIANA". La consultazione di questi testi permette, a volte, di evitare figure vergognose.
Signor ministro... perché non le è venuta l'idea di estrarre a caso un docente qualsiasi di tecnologia in tutta Italia per scrivere qualcosa di meno fantasioso?
« dall'altro studia e progetta nuove forme di controllo e gestione dell'informazione e della comunicazione (informatica in senso lato).»
Dunque la tecnologia, cari signori, sarebbe secondo voi bifronte come un foglio e come una medaglia: giro la tecnologia e trovo l'informatica!
L’informatica, sempre secondo quanto scrivete, avrebbe il ruolo di sviluppare "nuove forme di controllo e gestione dell'informazione e della comunicazione".
Non bastano le numerose forme di censura e di limitazione alla libera espressione ?
Non bastano normative, leggi, adempimenti burocratici, siae, privacy, ordine dei giornalisti, tabulati telefonici, intercettazioni, servizi segreti, monopoli editoriali... televisivi...?
Bisogna ancora studiare e progettare nuove forme di controllo e gestione dell'informazione e della comunicazione?
Mi astengo dal commentare il resto:
V E R G O G N A T E V I !!!
... avevamo programmi scolastici che il mondo ammirava e studiava come esempio.
Cancellare lo sfascio morattiano e ripristinarli sarebbe stato troppo semplice, pratico ed intelligente?
12 maggio 2007
NIN: programmi light per competere con il mondo
In Italia si riducono le ore di scuola e nelle professionali si taglia la formazione specifica di specializzazione.
Intanto in oriente le università sfornano ingegneri in quantità impensabile....
Ecco qui plotoni di infermiere che giurano impegno (fonte:www.corriere.it) ...

Lady Mozart è nata in Malesia:
Coraggio, scuola italiana! Ti aspettano le Nuove Indicazioni Nazionali (NIN) in versione LIGHT !
Intanto in oriente le università sfornano ingegneri in quantità impensabile....
Ecco qui plotoni di infermiere che giurano impegno (fonte:www.corriere.it) ...
Lady Mozart è nata in Malesia:
Coraggio, scuola italiana! Ti aspettano le Nuove Indicazioni Nazionali (NIN) in versione LIGHT !
17 aprile 2007
Le indicazioni nazionali dietro l'angolo
Il Coordinamento Docenti di Educazione Tecnica si associa incondizionatamente alle proposte formulate dall’ A.N.I.A.T. a tutela e promozione della cultura tecnologica nella scuola italiana.
La normativa relativa alle nuove indicazioni nazionali ed al quadro orario che il ministero si appresta a formulare deve tenere conto delle esigenze imposte dalla sfida di una società sempre più tecnologica ed informatizzata.
Valorizzare le professionalità esistenti all’interno della scuola, sviluppate con l’impegno del personale aggiornamento e della continua innovazione didattica di ogni docente è un dovere da perseguire: non nei confronti di una categoria ma come risposta ai bisogni formativi degli adolescenti.
Didattica di tecnologia ed elementi di informatica supportata da un’offerta oraria adeguata a livello nazionale; obiettivi e competenze disciplinari formulati con responsabile professionalità: questi sono gli elementi irrinunciabili per rendere la nostra scuola competitiva nel mondo.
La normativa relativa alle nuove indicazioni nazionali ed al quadro orario che il ministero si appresta a formulare deve tenere conto delle esigenze imposte dalla sfida di una società sempre più tecnologica ed informatizzata.
Valorizzare le professionalità esistenti all’interno della scuola, sviluppate con l’impegno del personale aggiornamento e della continua innovazione didattica di ogni docente è un dovere da perseguire: non nei confronti di una categoria ma come risposta ai bisogni formativi degli adolescenti.
Didattica di tecnologia ed elementi di informatica supportata da un’offerta oraria adeguata a livello nazionale; obiettivi e competenze disciplinari formulati con responsabile professionalità: questi sono gli elementi irrinunciabili per rendere la nostra scuola competitiva nel mondo.
14 aprile 2007
Il curricolo nella scuola dell'autonomia
Il 3 aprile 2007 il Ministro della Pubblica Istruzione ha presentato il documento quadro di carattere generale “Cultura scuola persona. Verso le indicazioni nazionali per la scuola dell'infanzia e per il primo ciclo di istruzione”.
Sul sito web del ministero è stata pubblicata una brochure che illustra i riferimenti guida elaborati con il determinante contributo del filosofo e sociologo francese Edgar Morin.
Fra i documenti proposti alla riflessione di una cerchia forse troppo ristretta di autorevoli personalità della cultura e della scuola figura il documento "Il curricolo nella scuola dell'autonomia" predisposto dalla Commissione Ceruti.
http://www.anisn.it/matita_allegati/doc/curricolo%20scuola%20autonomia.doc
Il Ministero sta, in questi giorni e con una certa premura, raccogliendo i pareri di Associazioni e Sindacati.
Non tutti gli elementi fondanti di questo articolato documento sembrano destinati ad ottenere immediato e convergente consenso.
Per esempio (ORIENTAMENTI PER L’AZIONE DIDATTICA) ...
«Le modalità attraverso le quali promuovere lo sviluppo delle competenze rientrano nella autonomia delle scuole e dei docenti, soprattutto per quanto riguarda le scelte di ordine didattico e organizzativo. ...
... l’articolazione dei tempi dedicati ai laboratori o ad altre attività progettate, i tipi e i modi delle corresponsabilità previste in relazione alla conduzione delle attività didattiche di aula e di laboratorio, con il gruppo classe o con gruppi diversamente formati, tutto questo attiene all’autonomia progettuale della scuola e trova i suoi criteri esplicitati nel Piano dell’Offerta Formativa.
Non spetta al Ministero prescrivere come organizzare la didattica e come distribuire le responsabilità all’interno della scuola, nei rapporti tra docenti, con gli alunni o con i genitori. »
Questo significa che in ogni scuola d’Italia sarà il Collegio Docenti, A MAGGIORANZA (con tutte le conseguenze che ciò comporta per le discipline a rappresentanza debole), a stabilire “chi vince e chi perde” tra tutte le discipline e tra ciascun docente?
Ed ancora ...
«Spetta poi ad ogni istituzione scolastica meglio specificare gli obiettivi da raggiungere, eventualmente integrando la gamma degli insegnamenti proposti agli studenti, prestando particolare attenzione alle specificità del contesto di riferimento, alle attese e ai problemi che lo caratterizzano, alle risorse che si possono utilizzare.. Questo, comporta il possibile arricchimento del monte-ore di alcuni insegnamenti già previsti a livello centrale, l’utilizzazione della flessibilità oraria consentita, l’introduzione di modalità organizzative che si ritengono più rispondenti agli scopi. »
L’arricchimento del monte-ore di alcuni insegnamenti già previsti a livello centrale non comporta il conseguente impoverimento per altri insegnamenti?
Non si corre forse il rischio che le discipline numericamente più rappresentate in Consiglio di Istituto assumano delibere a favore ed a tutela delle proprie posizioni (a danno di altri), con le immaginabili conseguenze didattiche?
Andiamo avanti, senza ripensamenti, verso la disintegrazione della politica scolastica nazionale?
Sul sito web del ministero è stata pubblicata una brochure che illustra i riferimenti guida elaborati con il determinante contributo del filosofo e sociologo francese Edgar Morin.
Fra i documenti proposti alla riflessione di una cerchia forse troppo ristretta di autorevoli personalità della cultura e della scuola figura il documento "Il curricolo nella scuola dell'autonomia" predisposto dalla Commissione Ceruti.
http://www.anisn.it/matita_allegati/doc/curricolo%20scuola%20autonomia.doc
Il Ministero sta, in questi giorni e con una certa premura, raccogliendo i pareri di Associazioni e Sindacati.
Non tutti gli elementi fondanti di questo articolato documento sembrano destinati ad ottenere immediato e convergente consenso.
Per esempio (ORIENTAMENTI PER L’AZIONE DIDATTICA) ...
«Le modalità attraverso le quali promuovere lo sviluppo delle competenze rientrano nella autonomia delle scuole e dei docenti, soprattutto per quanto riguarda le scelte di ordine didattico e organizzativo. ...
... l’articolazione dei tempi dedicati ai laboratori o ad altre attività progettate, i tipi e i modi delle corresponsabilità previste in relazione alla conduzione delle attività didattiche di aula e di laboratorio, con il gruppo classe o con gruppi diversamente formati, tutto questo attiene all’autonomia progettuale della scuola e trova i suoi criteri esplicitati nel Piano dell’Offerta Formativa.
Non spetta al Ministero prescrivere come organizzare la didattica e come distribuire le responsabilità all’interno della scuola, nei rapporti tra docenti, con gli alunni o con i genitori. »
Questo significa che in ogni scuola d’Italia sarà il Collegio Docenti, A MAGGIORANZA (con tutte le conseguenze che ciò comporta per le discipline a rappresentanza debole), a stabilire “chi vince e chi perde” tra tutte le discipline e tra ciascun docente?
Ed ancora ...
«Spetta poi ad ogni istituzione scolastica meglio specificare gli obiettivi da raggiungere, eventualmente integrando la gamma degli insegnamenti proposti agli studenti, prestando particolare attenzione alle specificità del contesto di riferimento, alle attese e ai problemi che lo caratterizzano, alle risorse che si possono utilizzare.. Questo, comporta il possibile arricchimento del monte-ore di alcuni insegnamenti già previsti a livello centrale, l’utilizzazione della flessibilità oraria consentita, l’introduzione di modalità organizzative che si ritengono più rispondenti agli scopi. »
L’arricchimento del monte-ore di alcuni insegnamenti già previsti a livello centrale non comporta il conseguente impoverimento per altri insegnamenti?
Non si corre forse il rischio che le discipline numericamente più rappresentate in Consiglio di Istituto assumano delibere a favore ed a tutela delle proprie posizioni (a danno di altri), con le immaginabili conseguenze didattiche?
Andiamo avanti, senza ripensamenti, verso la disintegrazione della politica scolastica nazionale?
07 aprile 2007
Prof in trincea
Il CORRIERE DELLA SERA offre un'opportunità per puntare finalmente i riflettori sull'impegno traboccante di forza, coraggio ed amore di tanti uomini e donne vere che hanno messo al centro della loro vita la scuola: Prof in trincea.
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