Un anno fa e da queste pagine, prima ancora che il tema divenisse un ghiotto argomento per i media, richiamavo attenzione sull'immagine che Youtube dava della scuola italiana:
Il silenzio che resta ed il fracasso sotterraneo dei cellulari.
I panni sporchi si lavano sul web ed i videocellulari sono un comodo strumento per mostrare il peggio compiacendosene.
Dopo il verificarsi di numerosi episodi di scandalo e prevaricazione la soluzione istituzionale fu rapidamente trovata: proibizione dell'uso dei cellulari e tolleranza zero!
Forse non ci si rende conto che il problema sta nella situazione di violenza e sopruso frettolosamente etichettata come bullismo che pervade tutti i livelli della scuola.
Lo strumento tecnologico costituisce solo la forma espressiva del disagio.
Il resto è venuto con la provata inettitudine di un'autorità svuotata di strumenti e resa incapace dai ricatti e dalle procedure.
La legalità in questo Paese sembra essere una pia speranza piuttosto che una prassi condivisa.
Eccoci così a constatare l'impressionante esplosione della videodefecazione scolastica su Youtube.
A un anno di distanza un fenomeno marginale è diventato un modello espressivo dilagante e tacitamente tollerato.
Forse il ministro deve ancora rendersi conto che non servono circolari e siti web ma autorità, autonomia, responsabilità, dignità e rispetto.
Se vogliamo che una nota sul registro continui ad avere il medesimo effetto del foglio di espulsione del clandestino, possiamo andare avanti così: tolleranza zero a parole e sberleffi agli educatori.
Del resto chi governa insegna: chi sbaglia non paga.
26 settembre 2007
04 settembre 2007
Nelle Indicazioni per il curricolo, le competenze ed il mercato cedono il passo ad una scuola integrale
Sto iniziando ora a leggere il documento ufficiale
INDICAZIONI PER IL CURRICOLO
Il contenuto era largamente noto da tempo.
Per quanto riguarda l’ambito disciplinare di insegnante di ex EDUCAZIONE TECNICA e quello dell’informatica ho già espresso alcune perplessità e riserve, anche se condivido l’impianto generale nelle articolazioni di TRAGUARDI ed OBIETTIVI.
Credo che sia importante osservare che il CNPI ha espresso unanimemente parere su queste Indicazioni, quando invece aveva praticamente respinto le indicazioni morattiane...
Qualcosa vorrà pur dire...
Sono rimasto colpito dalla lettura della premessa con cui Giuseppe Fioroni presenta le Indicazioni.
Ritengo che il quadro generale di riferimento sia da considerare rivoluzionario.
Di certo molti insorgeranno e svilupperanno un’aspra opposizione agli indirizzi di fondo.
Certo è che leggo parole che condivido: la scuola della persona, dei valori, della passione, dello stupore, della creatività e del cuore davanti alla scuola delle competenze e del mercato.
...
Una scuola che intende educare istruendo non può ridurre tutto il percorso della conoscenza alla semplice acquisizione di competenze.
...
La scuola deve essere in prima linea nella battaglia contro questo vuoto: un luogo dove si riconosce significato a ciò che si fa e dov'è possibile la trasmissione dei valori che danno appartenenza, identità, passione.
...
ci ostiniamo a pensare a una scuola che non abbia come obiettivo solo l'essere in funzione della richiesta del mercato.
...
La scuola è luogo di incontro e di crescita di persone. Persone sono gli insegnanti e persone sono gli allievi.
...
Spero non siano solo parole.
Penso che ci vorrà del tempo per valutare a fondo queste nuove indicazioni ed il quadro culturale in cui si pongono. Credo che si tratti di una sfida che va accolta positivamente.
INDICAZIONI PER IL CURRICOLO
Il contenuto era largamente noto da tempo.
Per quanto riguarda l’ambito disciplinare di insegnante di ex EDUCAZIONE TECNICA e quello dell’informatica ho già espresso alcune perplessità e riserve, anche se condivido l’impianto generale nelle articolazioni di TRAGUARDI ed OBIETTIVI.
Credo che sia importante osservare che il CNPI ha espresso unanimemente parere su queste Indicazioni, quando invece aveva praticamente respinto le indicazioni morattiane...
Qualcosa vorrà pur dire...
Sono rimasto colpito dalla lettura della premessa con cui Giuseppe Fioroni presenta le Indicazioni.
Ritengo che il quadro generale di riferimento sia da considerare rivoluzionario.
Di certo molti insorgeranno e svilupperanno un’aspra opposizione agli indirizzi di fondo.
Certo è che leggo parole che condivido: la scuola della persona, dei valori, della passione, dello stupore, della creatività e del cuore davanti alla scuola delle competenze e del mercato.
...
Una scuola che intende educare istruendo non può ridurre tutto il percorso della conoscenza alla semplice acquisizione di competenze.
...
La scuola deve essere in prima linea nella battaglia contro questo vuoto: un luogo dove si riconosce significato a ciò che si fa e dov'è possibile la trasmissione dei valori che danno appartenenza, identità, passione.
...
ci ostiniamo a pensare a una scuola che non abbia come obiettivo solo l'essere in funzione della richiesta del mercato.
...
La scuola è luogo di incontro e di crescita di persone. Persone sono gli insegnanti e persone sono gli allievi.
...
Spero non siano solo parole.
Penso che ci vorrà del tempo per valutare a fondo queste nuove indicazioni ed il quadro culturale in cui si pongono. Credo che si tratti di una sfida che va accolta positivamente.
Nuove Indicazioni Nazionali
Oggi 4 settembre 2007, il ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni, ha presentato alla stampa le Nuove Indicazioni per la scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione.
Pubblicato sul sito web www.istruzione.it l'intero impianto normativo che sembra destinato a cambiare la scuola italiana in un quadro riformatore originale ed innovativo, anche se non mancano certo vigorosi segni di contrarietà tra alcune forze politiche, sociali e della scuola.
Decreto ministeriale del 31 luglio 2007
http://www.pubblica.istruzione.it/normativa/2007/dm_310707.shtml
Direttiva n. 68 del 3/08/2007
http://www.pubblica.istruzione.it/normativa/2007/dir68_07.shtml
Indicazioni per il curricolo
http://www.pubblica.istruzione.it/normativa/2007/allegati/dir_310707.pdf
Scheda di presentazione
http://www.pubblica.istruzione.it/normativa/2007/allegati/indicazioni_scheda.pdf
Esempi "in pillole"
http://www.pubblica.istruzione.it/normativa/2007/allegati/indicazioni_esempi.pdf
Pubblicato sul sito web www.istruzione.it l'intero impianto normativo che sembra destinato a cambiare la scuola italiana in un quadro riformatore originale ed innovativo, anche se non mancano certo vigorosi segni di contrarietà tra alcune forze politiche, sociali e della scuola.
Decreto ministeriale del 31 luglio 2007
http://www.pubblica.istruzione.it/normativa/2007/dm_310707.shtml
Direttiva n. 68 del 3/08/2007
http://www.pubblica.istruzione.it/normativa/2007/dir68_07.shtml
Indicazioni per il curricolo
http://www.pubblica.istruzione.it/normativa/2007/allegati/dir_310707.pdf
Scheda di presentazione
http://www.pubblica.istruzione.it/normativa/2007/allegati/indicazioni_scheda.pdf
Esempi "in pillole"
http://www.pubblica.istruzione.it/normativa/2007/allegati/indicazioni_esempi.pdf
29 agosto 2007
Personalizzazione dell'emarginazione
Le nuove INDICAZIONI PER IL CURRICOLO proseguono e sviluppano la promozione della "personalizzazione". L'altra faccia della personalizzazione è l'emarginazione sociale. Desidero proporre un brano tratto dall'articolo "a carica dei 500 in nome della Falcucci" di Mario Pirani, Repubblica del 14 maggio 2007 - pag.18.
Cliccando sul link del titolo si accede alla versione completa.
«... Cosa sta, dunque, ad indicare nello schema ministeriale il riferimento continuo alla "persona", ai "percorsi personalizzati", alla necessità che "i docenti definiscano le loro proposte fin dai primi anni della scolarizzazione in relazione costante con i bisogni fondamentali e i desideri dei bambini"? La risposta è facile da ricavare. Programmi tarati sulla persona rimettono in causa la questione della uguaglianza dei diritti e quindi del diritto ad una formazione tendenzialmente uguale per tutti, con programmi uguali, tanto più necessari per i più deboli, i meno fortunati socialmente ed economicamente. E cosa significa assecondare le inclinazioni personali, i bisogni e i desideri dei bambini e degli adolescenti? Possibile non si comprenda che i "bisogni" sono proprio il riflesso delle differenze sociali, economiche, ideologiche? E questi bambini che esprimono il "bisogno" di trastullarsi tutto il tempo, di giocare con la playstation o di interessarsi solo a certi argomenti, possibilmente non impegnativi? Sarebbero quindi, gli insegnanti e le singole scuole nella loro autonomia a decidere cosa è bene per uno e cosa è bene per l'altro? O bisognerebbe assecondare ciò che chiedono gli allievi, secondo il principio che la scuola è "un'azienda" e gli studenti sono, quindi, "clienti" che hanno sempre ragione?»
Cliccando sul link del titolo si accede alla versione completa.
«... Cosa sta, dunque, ad indicare nello schema ministeriale il riferimento continuo alla "persona", ai "percorsi personalizzati", alla necessità che "i docenti definiscano le loro proposte fin dai primi anni della scolarizzazione in relazione costante con i bisogni fondamentali e i desideri dei bambini"? La risposta è facile da ricavare. Programmi tarati sulla persona rimettono in causa la questione della uguaglianza dei diritti e quindi del diritto ad una formazione tendenzialmente uguale per tutti, con programmi uguali, tanto più necessari per i più deboli, i meno fortunati socialmente ed economicamente. E cosa significa assecondare le inclinazioni personali, i bisogni e i desideri dei bambini e degli adolescenti? Possibile non si comprenda che i "bisogni" sono proprio il riflesso delle differenze sociali, economiche, ideologiche? E questi bambini che esprimono il "bisogno" di trastullarsi tutto il tempo, di giocare con la playstation o di interessarsi solo a certi argomenti, possibilmente non impegnativi? Sarebbero quindi, gli insegnanti e le singole scuole nella loro autonomia a decidere cosa è bene per uno e cosa è bene per l'altro? O bisognerebbe assecondare ciò che chiedono gli allievi, secondo il principio che la scuola è "un'azienda" e gli studenti sono, quindi, "clienti" che hanno sempre ragione?»
C'è posta per te
C'è posta per te, caro docente.
Le nuove "INDICAZIONI PER IL CURRICOLO" stanno per essere consegnate ad ogni insegnante. ItaliaOggi ed altre fonti di informazioni annunciano l'arrivo, previsto per i primissimi giorni settembre, di un volumetto di circa 60 pagine.
La pubblicazione presenta le indicazioni destinate a sostituire, ancora una volta in via sperimentale e provvisoria, le indicazioni nazionali nate insieme alla riforma Moratti.
Forse la costosa soluzione di comunicare per via cartacea è stata scelta per evitare le ricorrenti comode scuse di quanti si professano ostinatamente ignoranti nelle nuove tecnologie.
Il contenuto dovrebbe corrispondere interamente alla bozza da tempo nota:
http://www.foruminsegnanti.it/images/materiali/NIN_testo110707.pdf
Pedagogisti, esperti, dirigenti scolastici e semplici docenti hanno ripetutamente espresso critiche, specialmente in relazione agli ambiti disciplinari storici e scientifici.
L'intervento di Rolando Dondarini
http://www.retescuole.net/contenuto?id=20070828232835
esprime una delusione condivisa da un ampio settore di operatori della scuola:
".... In questi mesi ho avuto numerosi contatti - ma forzatamente fugaci data la mia mancanza di entrature adeguate - con esponenti delle commissioni parlamentari e con componenti dell'entourage ministeriale e l'impressione è stata per l'appunto di una competenza vaga e approssimativa in cui si insinuano con pieno agio sia i sostenitori dei vecchi slogan che avrebbero voluto addirittura un solo ciclo cronologico sia le istanze di coloro che non vogliono mutare le indicazioni morattiane."
Per quanto riguarda TECNOLOGIA risultano scomparsi contenuti fantasiosi, improbabili ed assurdi.
Tutto appare essenziale e semplificato.
Interessante considerare la determinazione precisa di "traguardi".
I traguardi sono posti alla fine di percorsi.
Sembra chiaro che non possono esistere obblighi inderogabili.
Al traguardo ci arriva, presto o tardi, chi ce la fa.
Per quanto sia auspicabile che tutto giungano al traguardo, è comprensibile che qualche sfortunato si trovi costretto a prendere atto di obiettive impossibilità.
Sarebbe infatti disonesto ed odioso certificare competenze mai effettivamente acquisite.
Gli "obiettivi" risultano espressi in modo chiaro, semplice e preciso.
l'informatica si conferma come ambito formativo trasversale alle discipline.
Nel triennio gli obietti strettamente correlati all'informatica restano sostanzialmente:
- Conoscere gli elementi basilari che compongono un computer e le relazioni essenziali fra di essi.
- utilizzare strumenti informatici e di comunicazione per elaborare dati, testi e immagini e produrre documenti in diverse situazioni.
- Conoscere l’utilizzo della rete sia per la ricerca che per lo scambio delle informazioni.
Pensando che le indicazioni morattiane parlavano di sistemi biodigitali e linguaggi di programmazione... Forse si può tirare un sospiro di sollievo.
Le tre ore di cattedra sono ormai un ricordo e perseguire obiettivi semplificati nell'arco del triennio risulta una ragionevole necessità.
Credo che anche la valutazione possa svilupparsi in modo più efficace.
La costruzione di una semplice scheda personalizzata, con obiettivi e traguardi per il triennio, dovrebbe risultare agevole.
Docenti, allievi e famiglie potrebbero in questo modo, attraverso l'impiego e la consultazione di una semplice griglia, visualizzare in modo chiaro ed immediato ogni situazione individuale.
Il quadro generale può apparire elementare rispetto alle ambizioni che l’EDUCAZIONE TECNICA aveva coltivato.
Strumenti, risorse, orario di insegnamento... sono quelli che sono.
Forse queste riduttive ma oggettivamente realistiche "INDICAZIONI PER IL CURRICOLO" sono esattamente "quello che possiamo fare" ora ed in questa povera scuola.
Una sfida da raccogliere con coraggio.
Le nuove "INDICAZIONI PER IL CURRICOLO" stanno per essere consegnate ad ogni insegnante. ItaliaOggi ed altre fonti di informazioni annunciano l'arrivo, previsto per i primissimi giorni settembre, di un volumetto di circa 60 pagine.
La pubblicazione presenta le indicazioni destinate a sostituire, ancora una volta in via sperimentale e provvisoria, le indicazioni nazionali nate insieme alla riforma Moratti.
Forse la costosa soluzione di comunicare per via cartacea è stata scelta per evitare le ricorrenti comode scuse di quanti si professano ostinatamente ignoranti nelle nuove tecnologie.
Il contenuto dovrebbe corrispondere interamente alla bozza da tempo nota:
http://www.foruminsegnanti.it/images/materiali/NIN_testo110707.pdf
Pedagogisti, esperti, dirigenti scolastici e semplici docenti hanno ripetutamente espresso critiche, specialmente in relazione agli ambiti disciplinari storici e scientifici.
L'intervento di Rolando Dondarini
http://www.retescuole.net/contenuto?id=20070828232835
esprime una delusione condivisa da un ampio settore di operatori della scuola:
".... In questi mesi ho avuto numerosi contatti - ma forzatamente fugaci data la mia mancanza di entrature adeguate - con esponenti delle commissioni parlamentari e con componenti dell'entourage ministeriale e l'impressione è stata per l'appunto di una competenza vaga e approssimativa in cui si insinuano con pieno agio sia i sostenitori dei vecchi slogan che avrebbero voluto addirittura un solo ciclo cronologico sia le istanze di coloro che non vogliono mutare le indicazioni morattiane."
Per quanto riguarda TECNOLOGIA risultano scomparsi contenuti fantasiosi, improbabili ed assurdi.
Tutto appare essenziale e semplificato.
Interessante considerare la determinazione precisa di "traguardi".
I traguardi sono posti alla fine di percorsi.
Sembra chiaro che non possono esistere obblighi inderogabili.
Al traguardo ci arriva, presto o tardi, chi ce la fa.
Per quanto sia auspicabile che tutto giungano al traguardo, è comprensibile che qualche sfortunato si trovi costretto a prendere atto di obiettive impossibilità.
Sarebbe infatti disonesto ed odioso certificare competenze mai effettivamente acquisite.
Gli "obiettivi" risultano espressi in modo chiaro, semplice e preciso.
l'informatica si conferma come ambito formativo trasversale alle discipline.
Nel triennio gli obietti strettamente correlati all'informatica restano sostanzialmente:
- Conoscere gli elementi basilari che compongono un computer e le relazioni essenziali fra di essi.
- utilizzare strumenti informatici e di comunicazione per elaborare dati, testi e immagini e produrre documenti in diverse situazioni.
- Conoscere l’utilizzo della rete sia per la ricerca che per lo scambio delle informazioni.
Pensando che le indicazioni morattiane parlavano di sistemi biodigitali e linguaggi di programmazione... Forse si può tirare un sospiro di sollievo.
Le tre ore di cattedra sono ormai un ricordo e perseguire obiettivi semplificati nell'arco del triennio risulta una ragionevole necessità.
Credo che anche la valutazione possa svilupparsi in modo più efficace.
La costruzione di una semplice scheda personalizzata, con obiettivi e traguardi per il triennio, dovrebbe risultare agevole.
Docenti, allievi e famiglie potrebbero in questo modo, attraverso l'impiego e la consultazione di una semplice griglia, visualizzare in modo chiaro ed immediato ogni situazione individuale.
Il quadro generale può apparire elementare rispetto alle ambizioni che l’EDUCAZIONE TECNICA aveva coltivato.
Strumenti, risorse, orario di insegnamento... sono quelli che sono.
Forse queste riduttive ma oggettivamente realistiche "INDICAZIONI PER IL CURRICOLO" sono esattamente "quello che possiamo fare" ora ed in questa povera scuola.
Una sfida da raccogliere con coraggio.
20 luglio 2007
Perché ci meritiamo le nuove indicazioni per il curriculum
La scelta convergente di politica scolastica dei due schieramenti politici sembra condurre verso una scuola "light". Meno ore, meno insegnanti, meno contenuti.
Per elementare coerenza abbiamo ora obiettivi e traguardi ridotti.
Un tempo la scuola pubblica coltivava l'ambizione di concorrere all'elevazione del livello culturale di una nazione, ponendosi sfide talvolta ambiziose.
Attualmente la scuola si è adattata ad inseguire la percezione soggettiva del "diritto al successo scolastico" nutrito congiuntamente dalla singola famiglia e dal singolo allievo.
Questa concezione privata di "personalizzazione" si oppone spesso all'idea di servizio che gli insegnati perseguono ponendo la persona al centro del progetto educativo.
"Personalizzare" significa troppo frequentemente, per famiglie ed allievi, fornire incondizionata approvazione gratificante per qualsiasi livello di impegno, comportamento e prestazione scolastica sviluppata dal singolo.
In questo ambiente culturale i vecchi programmi scolastici hanno perso senso e valore.
L'eterogenea e macchinosa proposta delle indicazioni morattiane è risultata per tanti docenti sostanzialmente inapplicabile.
L'impotenza oggettiva a raggiungere mete elevate e risultati progressivi , generata da molteplici fattori tra cui ha decisivo rilievo l'indisponibilità di risorse umane e finanziarie, sta conducendo all’affermarsi della convinzione che una nuova rimodulazione al basso degli obiettivi possa costituire una soluzione accettabile.
Ora, in queste condizioni di lavoro, con queste classi, in questo ambiente sociale, la scelta del ripiegamento educativo e didattico si sta imponendo come logica conseguenza della situazione.
Consolanti parole d'ordine e incoraggianti dichiarazioni di principio vengono esibite per coprire un'autentica sconfitta.
Eliminato, trascurato, banalizzato... sono alcuni dei termini che ricorrono nelle critiche immediatamente sollevate dalla lettura dei traguardi e degli obiettivi presenti nelle "nuove indicazioni per il curriculum".
Vero. Purtroppo ciò risulta rispondere in modo efficace alla realtà concreta.
Superamento della selezione ed inclusione non possono essere conseguiti nelle condizioni attuali.
Accontentiamoci dunque di questi nuovi traguardi ed obiettivi.
Abbassiamo ancora una volta l'asticella del salto, allarghiamo e spianiamo il percorso.
Forse dobbiamo rassegnarci a diventare tutti un po' più ignoranti, rozzi ed egoisti per vivere più serenamente in una società in cui persona e branco tendono a confondersi progressivamente.
Per elementare coerenza abbiamo ora obiettivi e traguardi ridotti.
Un tempo la scuola pubblica coltivava l'ambizione di concorrere all'elevazione del livello culturale di una nazione, ponendosi sfide talvolta ambiziose.
Attualmente la scuola si è adattata ad inseguire la percezione soggettiva del "diritto al successo scolastico" nutrito congiuntamente dalla singola famiglia e dal singolo allievo.
Questa concezione privata di "personalizzazione" si oppone spesso all'idea di servizio che gli insegnati perseguono ponendo la persona al centro del progetto educativo.
"Personalizzare" significa troppo frequentemente, per famiglie ed allievi, fornire incondizionata approvazione gratificante per qualsiasi livello di impegno, comportamento e prestazione scolastica sviluppata dal singolo.
In questo ambiente culturale i vecchi programmi scolastici hanno perso senso e valore.
L'eterogenea e macchinosa proposta delle indicazioni morattiane è risultata per tanti docenti sostanzialmente inapplicabile.
L'impotenza oggettiva a raggiungere mete elevate e risultati progressivi , generata da molteplici fattori tra cui ha decisivo rilievo l'indisponibilità di risorse umane e finanziarie, sta conducendo all’affermarsi della convinzione che una nuova rimodulazione al basso degli obiettivi possa costituire una soluzione accettabile.
Ora, in queste condizioni di lavoro, con queste classi, in questo ambiente sociale, la scelta del ripiegamento educativo e didattico si sta imponendo come logica conseguenza della situazione.
Consolanti parole d'ordine e incoraggianti dichiarazioni di principio vengono esibite per coprire un'autentica sconfitta.
Eliminato, trascurato, banalizzato... sono alcuni dei termini che ricorrono nelle critiche immediatamente sollevate dalla lettura dei traguardi e degli obiettivi presenti nelle "nuove indicazioni per il curriculum".
Vero. Purtroppo ciò risulta rispondere in modo efficace alla realtà concreta.
Superamento della selezione ed inclusione non possono essere conseguiti nelle condizioni attuali.
Accontentiamoci dunque di questi nuovi traguardi ed obiettivi.
Abbassiamo ancora una volta l'asticella del salto, allarghiamo e spianiamo il percorso.
Forse dobbiamo rassegnarci a diventare tutti un po' più ignoranti, rozzi ed egoisti per vivere più serenamente in una società in cui persona e branco tendono a confondersi progressivamente.
14 luglio 2007
Nuove indicazioni per il curricolo
Il Ministero della Pubblica Istruzione non finisce mai di stupirmi.
Propongo la dicitura MISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE.
Ora abbiamo la bozza delle INDICAZIONI PER IL CURRICOLO (sperimentali).
Il documento è scaricabile dalla sezione download di http://www.leonessa.net/educazione_tecnica-tecnologia
Resto allibito.
« La tecnologia da un lato studia e progetta i dispositivi, le macchine e gli apparati che sostengono l’organizzazione della vita sociale;»
Le macchine sostengono l’organizzazione della vita sociale?
Rimango sconvolto dalla rivelazione.
Controllo sul mio Zingarelli e tiro un sospiro di sollievo.
Temevo di avere insegnato bestialità per oltre trent'anni :-) ;-)
Signori estensori delle nuove INDICAZIONI PER IL CURRICOLO... non so se siete al corrente che esistono libri che riportano in copertina la dicitura "DIZIONARIO DELLA LINGUA ITALIANA". La consultazione di questi testi permette, a volte, di evitare figure vergognose.
Signor ministro... perché non le è venuta l'idea di estrarre a caso un docente qualsiasi di tecnologia in tutta Italia per scrivere qualcosa di meno fantasioso?
« dall'altro studia e progetta nuove forme di controllo e gestione dell'informazione e della comunicazione (informatica in senso lato).»
Dunque la tecnologia, cari signori, sarebbe secondo voi bifronte come un foglio e come una medaglia: giro la tecnologia e trovo l'informatica!
L’informatica, sempre secondo quanto scrivete, avrebbe il ruolo di sviluppare "nuove forme di controllo e gestione dell'informazione e della comunicazione".
Non bastano le numerose forme di censura e di limitazione alla libera espressione ?
Non bastano normative, leggi, adempimenti burocratici, siae, privacy, ordine dei giornalisti, tabulati telefonici, intercettazioni, servizi segreti, monopoli editoriali... televisivi...?
Bisogna ancora studiare e progettare nuove forme di controllo e gestione dell'informazione e della comunicazione?
Mi astengo dal commentare il resto:
V E R G O G N A T E V I !!!
... avevamo programmi scolastici che il mondo ammirava e studiava come esempio.
Cancellare lo sfascio morattiano e ripristinarli sarebbe stato troppo semplice, pratico ed intelligente?
Propongo la dicitura MISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE.
Ora abbiamo la bozza delle INDICAZIONI PER IL CURRICOLO (sperimentali).
Il documento è scaricabile dalla sezione download di http://www.leonessa.net/educazione_tecnica-tecnologia
Resto allibito.
« La tecnologia da un lato studia e progetta i dispositivi, le macchine e gli apparati che sostengono l’organizzazione della vita sociale;»
Le macchine sostengono l’organizzazione della vita sociale?
Rimango sconvolto dalla rivelazione.
Controllo sul mio Zingarelli e tiro un sospiro di sollievo.
Temevo di avere insegnato bestialità per oltre trent'anni :-) ;-)
Signori estensori delle nuove INDICAZIONI PER IL CURRICOLO... non so se siete al corrente che esistono libri che riportano in copertina la dicitura "DIZIONARIO DELLA LINGUA ITALIANA". La consultazione di questi testi permette, a volte, di evitare figure vergognose.
Signor ministro... perché non le è venuta l'idea di estrarre a caso un docente qualsiasi di tecnologia in tutta Italia per scrivere qualcosa di meno fantasioso?
« dall'altro studia e progetta nuove forme di controllo e gestione dell'informazione e della comunicazione (informatica in senso lato).»
Dunque la tecnologia, cari signori, sarebbe secondo voi bifronte come un foglio e come una medaglia: giro la tecnologia e trovo l'informatica!
L’informatica, sempre secondo quanto scrivete, avrebbe il ruolo di sviluppare "nuove forme di controllo e gestione dell'informazione e della comunicazione".
Non bastano le numerose forme di censura e di limitazione alla libera espressione ?
Non bastano normative, leggi, adempimenti burocratici, siae, privacy, ordine dei giornalisti, tabulati telefonici, intercettazioni, servizi segreti, monopoli editoriali... televisivi...?
Bisogna ancora studiare e progettare nuove forme di controllo e gestione dell'informazione e della comunicazione?
Mi astengo dal commentare il resto:
V E R G O G N A T E V I !!!
... avevamo programmi scolastici che il mondo ammirava e studiava come esempio.
Cancellare lo sfascio morattiano e ripristinarli sarebbe stato troppo semplice, pratico ed intelligente?
12 maggio 2007
NIN: programmi light per competere con il mondo
In Italia si riducono le ore di scuola e nelle professionali si taglia la formazione specifica di specializzazione.
Intanto in oriente le università sfornano ingegneri in quantità impensabile....
Ecco qui plotoni di infermiere che giurano impegno (fonte:www.corriere.it) ...

Lady Mozart è nata in Malesia:
Coraggio, scuola italiana! Ti aspettano le Nuove Indicazioni Nazionali (NIN) in versione LIGHT !
Intanto in oriente le università sfornano ingegneri in quantità impensabile....
Ecco qui plotoni di infermiere che giurano impegno (fonte:www.corriere.it) ...
Lady Mozart è nata in Malesia:
Coraggio, scuola italiana! Ti aspettano le Nuove Indicazioni Nazionali (NIN) in versione LIGHT !
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