Apprendo da fonte ANIAT che la bozza di Decreto Interministeriale per le "dotazioni organiche del personale docente per l’anno scolastico 2008/2009" prevede la conferma della normativa finora vigente.
Ancora una volta, ciò significa "esecuzione sospesa" per l'ex EDUCAZIONE TECNICA che comunque risulta identificata come residuale, come si ribadisce con l'espressione: «Com’è noto, l’orario d’insegnamento della tecnologia, rientrante nell’area disciplinare “Matematica, scienze e tecnologia...».
b) Tecnologia
Com’è noto, l’orario d’insegnamento della tecnologia, rientrante nell’area disciplinare “Matematica, scienze e tecnologia”, assegnato nell’attuale fase transitoria ai docenti di educazione tecnica, è stato incrementato, a partire dall’anno scolastico 2006/07, fino a due ore settimanali.
In relazione a quanto sopra, i predetti docenti, ai fini del completamento a tre ore, previste per l’insegnamento di educazione tecnica, potranno essere impiegati, in base alle competenze professionali in possesso, nelle diverse attività previste dal progetto di istituto
La questione della terza ora rimane dunque affidata a scelte nella cui formazione i docenti di tecnologia hanno un ruolo del tutto minoritario. Ogni positiva soluzione, dal punto di vista didattico e professionale, resta pertanto rimessa alla responsabilità del Collegio Docenti ed all'accortezza della Dirigenza Scolastica.
30 gennaio 2008
31 dicembre 2007
Scuola violenta
Un insegnate precario ha deciso di creare un blog dedicato alla violenza nella scuola:
http://lascuolaviolenta.blogspot.it/
Il professor Lovreglio scrive:
"Solo goliardia? Ma in quale altro posto di lavoro, statale o privato, accadono cose di questo genere? In quale altro posto di lavoro la dignità umana e professionale è così calpestata e miseramente derisa?"
"l'idea è sorta partecipando alle discussioni realizzate su alcuni forum internet dedicate alla scuola. Era giunto il momento di rispondere ad alcuni interlocutori, soprattutto giovani studenti, che sul problema delle violenze agli insegnanti evidenziavano atteggiamenti aggressivi del tipo 'i prof se lo sono proprio meritato'. Ho così iniziato a raccogliere da internet gli episodi di bullismo - continua il docente - anche se è riduttivo chiamarli così, nei confronti degli insegnanti, da parte degli studenti, ma anche dei genitori. Lavorando in prima linea in questo campo mi sono subito reso conto della frequenza e delle proporzioni del fenomeno, ma anche del 'sommerso' cioè degli episodi non denunciati: ho così pensato fosse doveroso evidenziare il problema".
http://lascuolaviolenta.blogspot.it/
Il professor Lovreglio scrive:
"Solo goliardia? Ma in quale altro posto di lavoro, statale o privato, accadono cose di questo genere? In quale altro posto di lavoro la dignità umana e professionale è così calpestata e miseramente derisa?"
"l'idea è sorta partecipando alle discussioni realizzate su alcuni forum internet dedicate alla scuola. Era giunto il momento di rispondere ad alcuni interlocutori, soprattutto giovani studenti, che sul problema delle violenze agli insegnanti evidenziavano atteggiamenti aggressivi del tipo 'i prof se lo sono proprio meritato'. Ho così iniziato a raccogliere da internet gli episodi di bullismo - continua il docente - anche se è riduttivo chiamarli così, nei confronti degli insegnanti, da parte degli studenti, ma anche dei genitori. Lavorando in prima linea in questo campo mi sono subito reso conto della frequenza e delle proporzioni del fenomeno, ma anche del 'sommerso' cioè degli episodi non denunciati: ho così pensato fosse doveroso evidenziare il problema".
18 dicembre 2007
Le lenti magiche di un sogno in attesa del Natale
Ho sognato Babbo Natale!
Stava caricando sulla slitta grossi sacchi di juta ma, prima di incitare le sue renne, mi ha sussurrato: «Vado di fretta, questa notte esaudirò il tuo desiderio: porto all'umanità le magiche lenti a contatto che consentiranno a tutti di rivedere il tuo mondo nell’arco delle stagioni. Contenta? Però, sappi che la magia durerà soltanto poche ore».
Nel sogno, mi sentivo stranamente felice. Pensavo ai vecchi cortili, alla vita nei piccoli centri e alle magiche lenti che mostravano grandi e piccini mentre nelle calde sere estive portavano la seggiola fuori dalla porta di casa per sedersi e fare due chiacchiere col nonno di turno godendosi, senza fretta, il calar della sera.
Con le magiche lenti si sarebbero accostati a ruscelli limpidissimi con acqua pura, freschissima. Avrebbero sentito uomini fischiettare per strada, a piedi o in bicicletta, mentre le donne accudivano i loro bimbi e sfaccendavano in casa.
In quell'affresco, scolari diligenti svolgevano i compiti sullo stesso tavolo sul quale la mamma stirava o stendeva, a colpi di mattarello, la pasta per le tagliatelle.
Le notti erano tranquille e tutti si coricavano relativamente presto. «Quando viene il buio non c'è più niente di bello da vedere! ...tutti a nanna!» ripetevano le mamme ai loro figli mentre recitavano le preghiere della sera e al mattino, le finestre restavano spalancate a lungo per far entrare l’aria buona.
I piaceri erano semplici.
Essere onesti e di parola, valeva più del denaro e nessuno pensava di ottenere tutto, ad ogni costo mentre veniva insegnato che «fare il passo più lungo della gamba» era disdicevole. Il parto della cavallina o della capretta aveva nelle campagne, numerosi piccoli spettatori e l'educazione sessuale veniva recepita con la semplice osservazione.
Quando ci si avvicinava ad una cascina si sentiva l'acre odore delle stalle e i bimbi a scuola avevano un grembiule nero, uguale per tutti.
La stima conquistata, come una buona reputazione, era medaglia da esibire con orgoglio. Imparare l’arte, anche solo per metterla da parte, era quasi normale. Chi poteva mandare i figli al mare, in colonia, faceva strane raccomandazioni «Se ti graffi un piedino, mettilo nell’acqua del mare. Guarirà».
Il tempo è scaduto, le magiche lenti hanno perso il loro potere e mi sono risvegliata.
Ad occhi aperti, ho dovuto ammettere che l'idilliaco panorama presentava molte zone oscure. C'era per tutti tanta fatica e poco confort. Le case erano gelide, la miseria era per tutti e la ricchezza per pochi. Ho pensato con gratitudine agli elettrodomestici, al riscaldamento, all'acqua che scorre dai rubinetti, alle automobili, alla luce elettrica, ma riconosco di essere incontentabile.
Vorrei, infatti, poter considerare ancora l'acqua del mare come un naturale disinfettante. Vorrei che tutti gli sforzi dell'ingegno e delle risorse economiche fossero impiegati per ostacolare il deterioramento. Vorrei, tangibile, l'impegno di coloro che hanno il potere di intervenire.
E, soprattutto, vorrei evitare di chiedere in futuro a Babbo Natale: «Porta in regalo a noi e ai nostri figli un po' d'aria buona, pulita, respirabile!».
Vorrei troppo. Lo so. Ma è Natale!
- RENATA MUCCI - Brescia -
16 ottobre 2007
28 settembre 2007
Contributo o tassa?
Non me ne ero proprio accorto.
Sembra però che nemmeno i sindacati, i partiti politici ed i media se ne siano accorti.
La famiglie sì.
Qualcuno ha presente le parole:
«Per l'iscrizione e la frequenza alla scuola media non si possono imporre tasse o richiedere contributi di qualsiasi genere» ?
Trattasi del comma 3 art. 176 del Testo unico D.lgs 297/94.
Ebbene... mi risulta che il Decreto Legislativo 19 febbraio 2004, n. 59 (mi sembra di ricordare qualcosa che abbia a che fare col cognome Moratti) sia intervenuto abrogando l'intero articolo.
Devo l'illuminazione ad un intervento di Mario Fermante su www.retescuole.net
Ne deduco che le scuole che IMPONGONO un contributo per l’iscrizione esercitano una legittima prerogativa nell'ambito dell'autonomia scolastica.
Un altro passo verso la privatizzazione dei servizi fondamentali dello Stato?
Ma non era pacificamente condivisa l'idea che l'istruzione di base dovesse essere gratuita, tasse, libri e materiale scolastico a parte?
Io capisco che a questo punto le famiglie possono scegliere tra 'costi' di istituzioni scolastiche, proprio come si fa al supermercato.
Mi domando se una famiglia prolifica che abbia tre figli che frequentano la medesima scuola secondaria di primo grado, ha diritto al TRE PER DUE.
Io, ancora per quest'anno, insegno in una scuola IPERDISCOUNT offerta speciale sottoprezzo. :-) ;-)
Sembra però che nemmeno i sindacati, i partiti politici ed i media se ne siano accorti.
La famiglie sì.
Qualcuno ha presente le parole:
«Per l'iscrizione e la frequenza alla scuola media non si possono imporre tasse o richiedere contributi di qualsiasi genere» ?
Trattasi del comma 3 art. 176 del Testo unico D.lgs 297/94.
Ebbene... mi risulta che il Decreto Legislativo 19 febbraio 2004, n. 59 (mi sembra di ricordare qualcosa che abbia a che fare col cognome Moratti) sia intervenuto abrogando l'intero articolo.
Devo l'illuminazione ad un intervento di Mario Fermante su www.retescuole.net
Ne deduco che le scuole che IMPONGONO un contributo per l’iscrizione esercitano una legittima prerogativa nell'ambito dell'autonomia scolastica.
Un altro passo verso la privatizzazione dei servizi fondamentali dello Stato?
Ma non era pacificamente condivisa l'idea che l'istruzione di base dovesse essere gratuita, tasse, libri e materiale scolastico a parte?
Io capisco che a questo punto le famiglie possono scegliere tra 'costi' di istituzioni scolastiche, proprio come si fa al supermercato.
Mi domando se una famiglia prolifica che abbia tre figli che frequentano la medesima scuola secondaria di primo grado, ha diritto al TRE PER DUE.
Io, ancora per quest'anno, insegno in una scuola IPERDISCOUNT offerta speciale sottoprezzo. :-) ;-)
26 settembre 2007
Divieti e legalità a scuola
Un anno fa e da queste pagine, prima ancora che il tema divenisse un ghiotto argomento per i media, richiamavo attenzione sull'immagine che Youtube dava della scuola italiana:
Il silenzio che resta ed il fracasso sotterraneo dei cellulari.
I panni sporchi si lavano sul web ed i videocellulari sono un comodo strumento per mostrare il peggio compiacendosene.
Dopo il verificarsi di numerosi episodi di scandalo e prevaricazione la soluzione istituzionale fu rapidamente trovata: proibizione dell'uso dei cellulari e tolleranza zero!
Forse non ci si rende conto che il problema sta nella situazione di violenza e sopruso frettolosamente etichettata come bullismo che pervade tutti i livelli della scuola.
Lo strumento tecnologico costituisce solo la forma espressiva del disagio.
Il resto è venuto con la provata inettitudine di un'autorità svuotata di strumenti e resa incapace dai ricatti e dalle procedure.
La legalità in questo Paese sembra essere una pia speranza piuttosto che una prassi condivisa.
Eccoci così a constatare l'impressionante esplosione della videodefecazione scolastica su Youtube.
A un anno di distanza un fenomeno marginale è diventato un modello espressivo dilagante e tacitamente tollerato.
Forse il ministro deve ancora rendersi conto che non servono circolari e siti web ma autorità, autonomia, responsabilità, dignità e rispetto.
Se vogliamo che una nota sul registro continui ad avere il medesimo effetto del foglio di espulsione del clandestino, possiamo andare avanti così: tolleranza zero a parole e sberleffi agli educatori.
Del resto chi governa insegna: chi sbaglia non paga.
Il silenzio che resta ed il fracasso sotterraneo dei cellulari.
I panni sporchi si lavano sul web ed i videocellulari sono un comodo strumento per mostrare il peggio compiacendosene.
Dopo il verificarsi di numerosi episodi di scandalo e prevaricazione la soluzione istituzionale fu rapidamente trovata: proibizione dell'uso dei cellulari e tolleranza zero!
Forse non ci si rende conto che il problema sta nella situazione di violenza e sopruso frettolosamente etichettata come bullismo che pervade tutti i livelli della scuola.
Lo strumento tecnologico costituisce solo la forma espressiva del disagio.
Il resto è venuto con la provata inettitudine di un'autorità svuotata di strumenti e resa incapace dai ricatti e dalle procedure.
La legalità in questo Paese sembra essere una pia speranza piuttosto che una prassi condivisa.
Eccoci così a constatare l'impressionante esplosione della videodefecazione scolastica su Youtube.
A un anno di distanza un fenomeno marginale è diventato un modello espressivo dilagante e tacitamente tollerato.
Forse il ministro deve ancora rendersi conto che non servono circolari e siti web ma autorità, autonomia, responsabilità, dignità e rispetto.
Se vogliamo che una nota sul registro continui ad avere il medesimo effetto del foglio di espulsione del clandestino, possiamo andare avanti così: tolleranza zero a parole e sberleffi agli educatori.
Del resto chi governa insegna: chi sbaglia non paga.
04 settembre 2007
Nelle Indicazioni per il curricolo, le competenze ed il mercato cedono il passo ad una scuola integrale
Sto iniziando ora a leggere il documento ufficiale
INDICAZIONI PER IL CURRICOLO
Il contenuto era largamente noto da tempo.
Per quanto riguarda l’ambito disciplinare di insegnante di ex EDUCAZIONE TECNICA e quello dell’informatica ho già espresso alcune perplessità e riserve, anche se condivido l’impianto generale nelle articolazioni di TRAGUARDI ed OBIETTIVI.
Credo che sia importante osservare che il CNPI ha espresso unanimemente parere su queste Indicazioni, quando invece aveva praticamente respinto le indicazioni morattiane...
Qualcosa vorrà pur dire...
Sono rimasto colpito dalla lettura della premessa con cui Giuseppe Fioroni presenta le Indicazioni.
Ritengo che il quadro generale di riferimento sia da considerare rivoluzionario.
Di certo molti insorgeranno e svilupperanno un’aspra opposizione agli indirizzi di fondo.
Certo è che leggo parole che condivido: la scuola della persona, dei valori, della passione, dello stupore, della creatività e del cuore davanti alla scuola delle competenze e del mercato.
...
Una scuola che intende educare istruendo non può ridurre tutto il percorso della conoscenza alla semplice acquisizione di competenze.
...
La scuola deve essere in prima linea nella battaglia contro questo vuoto: un luogo dove si riconosce significato a ciò che si fa e dov'è possibile la trasmissione dei valori che danno appartenenza, identità, passione.
...
ci ostiniamo a pensare a una scuola che non abbia come obiettivo solo l'essere in funzione della richiesta del mercato.
...
La scuola è luogo di incontro e di crescita di persone. Persone sono gli insegnanti e persone sono gli allievi.
...
Spero non siano solo parole.
Penso che ci vorrà del tempo per valutare a fondo queste nuove indicazioni ed il quadro culturale in cui si pongono. Credo che si tratti di una sfida che va accolta positivamente.
INDICAZIONI PER IL CURRICOLO
Il contenuto era largamente noto da tempo.
Per quanto riguarda l’ambito disciplinare di insegnante di ex EDUCAZIONE TECNICA e quello dell’informatica ho già espresso alcune perplessità e riserve, anche se condivido l’impianto generale nelle articolazioni di TRAGUARDI ed OBIETTIVI.
Credo che sia importante osservare che il CNPI ha espresso unanimemente parere su queste Indicazioni, quando invece aveva praticamente respinto le indicazioni morattiane...
Qualcosa vorrà pur dire...
Sono rimasto colpito dalla lettura della premessa con cui Giuseppe Fioroni presenta le Indicazioni.
Ritengo che il quadro generale di riferimento sia da considerare rivoluzionario.
Di certo molti insorgeranno e svilupperanno un’aspra opposizione agli indirizzi di fondo.
Certo è che leggo parole che condivido: la scuola della persona, dei valori, della passione, dello stupore, della creatività e del cuore davanti alla scuola delle competenze e del mercato.
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Una scuola che intende educare istruendo non può ridurre tutto il percorso della conoscenza alla semplice acquisizione di competenze.
...
La scuola deve essere in prima linea nella battaglia contro questo vuoto: un luogo dove si riconosce significato a ciò che si fa e dov'è possibile la trasmissione dei valori che danno appartenenza, identità, passione.
...
ci ostiniamo a pensare a una scuola che non abbia come obiettivo solo l'essere in funzione della richiesta del mercato.
...
La scuola è luogo di incontro e di crescita di persone. Persone sono gli insegnanti e persone sono gli allievi.
...
Spero non siano solo parole.
Penso che ci vorrà del tempo per valutare a fondo queste nuove indicazioni ed il quadro culturale in cui si pongono. Credo che si tratti di una sfida che va accolta positivamente.
Nuove Indicazioni Nazionali
Oggi 4 settembre 2007, il ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni, ha presentato alla stampa le Nuove Indicazioni per la scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione.
Pubblicato sul sito web www.istruzione.it l'intero impianto normativo che sembra destinato a cambiare la scuola italiana in un quadro riformatore originale ed innovativo, anche se non mancano certo vigorosi segni di contrarietà tra alcune forze politiche, sociali e della scuola.
Decreto ministeriale del 31 luglio 2007
http://www.pubblica.istruzione.it/normativa/2007/dm_310707.shtml
Direttiva n. 68 del 3/08/2007
http://www.pubblica.istruzione.it/normativa/2007/dir68_07.shtml
Indicazioni per il curricolo
http://www.pubblica.istruzione.it/normativa/2007/allegati/dir_310707.pdf
Scheda di presentazione
http://www.pubblica.istruzione.it/normativa/2007/allegati/indicazioni_scheda.pdf
Esempi "in pillole"
http://www.pubblica.istruzione.it/normativa/2007/allegati/indicazioni_esempi.pdf
Pubblicato sul sito web www.istruzione.it l'intero impianto normativo che sembra destinato a cambiare la scuola italiana in un quadro riformatore originale ed innovativo, anche se non mancano certo vigorosi segni di contrarietà tra alcune forze politiche, sociali e della scuola.
Decreto ministeriale del 31 luglio 2007
http://www.pubblica.istruzione.it/normativa/2007/dm_310707.shtml
Direttiva n. 68 del 3/08/2007
http://www.pubblica.istruzione.it/normativa/2007/dir68_07.shtml
Indicazioni per il curricolo
http://www.pubblica.istruzione.it/normativa/2007/allegati/dir_310707.pdf
Scheda di presentazione
http://www.pubblica.istruzione.it/normativa/2007/allegati/indicazioni_scheda.pdf
Esempi "in pillole"
http://www.pubblica.istruzione.it/normativa/2007/allegati/indicazioni_esempi.pdf
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