04 settembre 2008

La va a pochi....

Tra pochi giorni una ulteriore serie di interventi sulla scuola italiana sarà portata a termine.
Le conseguenze restano comunque irrilevanti rispetto al fatto che tutto ciò potrebbe sparire inghiottito dal nulla a partire dal 10 settembre per effetto dell'esperimento che il CERN effettuerà "per vedere cosa succede" con l'acceleratore di particelle più grande e potente mai realizzato dall'uomo.

Mi consolo considerando che almeno abbiamo potuto godere ancora di queste vacanze estive prima dell'entrata in funzione del Large Hadron Collider.

3 commenti:

Luigina ha detto...

Questi sono dei criminali! Se solo ci fosse anche una sola probabilità che si creasse il buco nero sarebbero da rinchiudere.S i fondi per la ricerca vengono usati così è giusto tagliarli

Daniele ha detto...

Seguo con molto interesse questo blog, tanto che l'ho inserito nel mio news reader ed ogni volta che c'è qualche articolo nuovo me lo leggo. Lavoro nella ricerca e da quest'anno andrò ad insegnare educazione tecnica alle medie, per scelta, visto che ho rinunciato al dottorato per insegnare.
Capisco bene che esperimenti come quelli del CERN possono suscitare perplessità, anche io non sono ben cosciente dei rischi che si possono correre e non sarei in grado di supportare o smentire l'una o l'altra teoria a favore o contro. So molto bene però, per aver lavorato su impianti molto più piccoli ma con persone con buoni cervelli (e vi assicuro che ci sono elementi veramente brillanti nella ricerca italiana), che le cose nei contesti scientifici raramente vengono fatte senza pensare .
Posso quindi capire dell'ironia e dei dubbi su tali esperimenti, ma trovo che parlare di criminalità e dire che è giusto tagliare i fondi per la ricerca sia una cosa superficiale, grave e diseducativa tanto più se tale parere viene espresso da professori che si occupano di tecnologia, che invece dovrebbero - a mio parere ovviamente - saper individuare gli aspetti positivi della tecnologia e della scienza, stimarle e supportarle; dovrebbero inoltre essere coscienti della difficoltà ad esprimere pareri certi (leggi scientifici) in situazioni molto complesse.
Insomma, non mi pare una bella cosa (per dirla con parole che userebbe il mio caro nonno) che si parli con tanta facilità di tagliare i fondi alla ricerca, che invece insieme all'istruzione scolastica ed universitaria può tentare di opporsi al vuoto culturale a cui il nostro paese rischia di andare incontro.

educatore ha detto...

Caro Daniele,

Grazie per gli apprezzamenti e per il tuo appassionato intervento.
Ti mando un grosso “in bocca al lupo!” per la coraggiosa scelta di impegnarti nella scuola.
Le ragazze ed i ragazzi di oggi hanno bisogno di gente generosa e preparata come te.
Comprendo la tua reazione all’intervento di Luigina, dettato dall’impulso di una donna coinvolta in prima persona sul tema della vita. Le parole che ha scritto costituiscono in realtà una provocazione e non esprimono una convinta intenzione punitiva. Ti posso confidare che Luigina, che non è insegnante di tecnologia, ha firmato l’otto per mille per la ricerca! ;-)

Il mio breve intervento, come hai subito compreso, è condito con l’ironia che mi sforzo sempre di esprimere proprio perché chi legge si ponga delle domande, cerchi approfondimenti (il link non è scelto a caso) e si formi delle proprie idee.
Concordo con te sulla serietà scientifica dell’esperimento.

Quello che mi ha colpito è la considerazione che noi siamo su questo pianeta proprio grazie al verificarsi di una eventualità talmente remota da risultare statisticamente molto vicina all’impossibile.
La nascita della vita nell’universo è probabilmente una circostanza che si avvera con una certa frequenza.
Che possa svilupparsi una forma di vita in grado di creare arte, esprimere amore... essere in definitiva così vicina a ciò che l’umanità concepisce come “Il Divino” ... mi sembra un evento unico che non riesco personalmente a concepire come semplice prodotto evolutivo.

Dunque, se il famoso esperimento può produrre effetti devastanti solo con una probabilità estremamente prossima allo zero... ciò mi preoccupa.

Noi siamo qui a scriverci e leggerci per effetto di un evento “impossibile”.
Quante probabilità di generarsi ha il deprecato buco nero?

Tutto ciò non ha comunque alcuna importanza, se non quella di farci riflettere sul senso globale dell’esistenza umana.