24 ottobre 2011

Evento 11.11.11 : unisciti per unire nella pace il mondo.



Grazie al TUO aiuto, questo 11.11.11 uniremo il Pianeta in pace ed armonia.
Puoi partecipare seguendo queste semplici istruzioni.
1) pensa ad almeno 11 persone che sono state o sono importanti nella tua vita, persone che ti stanno a cuore e che hanno a cuore il nostro Pianeta.
2) (opzionale) fai sapere a queste persone quanto sono importanti per te (dillo di persona, per telefono, email, web…)
3) invita queste persone a partecipare a questo 11.11.11, primo giorno dedicato alla pace ed all’armonia nel mondo.
4) per partecipare a questo 11.11.11 devi semplicemente fare ciò che ti piace ed appassiona, ciò che ti dà gioia e pace, comunicando questa pace alle persone intorno a te.
5) puoi promuovere l’evento su FaceBook
http://www.facebook.com/The11.11.11Event
6) Conferma la partecipazione all’evento qui:
http://www.facebook.com/event.php?eid=254855627876503
e invita le persone che ami (punto 1)
L’obiettivo è di raggiungere almeno 111.111.111 persone che sappiano comunicare felicità e pace in questo giorno.
Possiamo farlo?
Condividi questo messaggio su tutti i social network.
Grazie per l'aiuto che dai a unire il mondo nella pace e nella gioia, nella tolleranza e nell'armonia.

It is Time. It is time for Change. Time to Unite.

In pensione dopo i 60 anni = grave danno per la nazione

La scuola ha bisogno di giovani attivi e motivati, non di nonni affettuosi.
Sfortunatamente sembra una buona idea tenere a lungo una persona al lavoro. Apparentemente si ottiene un "risparmio".
L’idea di fondo è quella che "si risparmia la pensione".
Vediamo invece cosa non si risparmia e cosa costa mantenere un posto occupato da una persona avanti con l’età.
Un ultrasessantenne al lavoro:
  • è statisticamente molto meno efficiente e produttivo di un trentenne
  • costa molto più di un giovane a causa della progressione di carriera
  • toglie un posto di lavoro ad un trentenne
  • statisticamente lavora più lentamente e sbaglia più frequentemente
  • Si ammala più frequentemente e per periodi più lunghi
In sintesi un ultrasessantenne al lavoro, per un verso cancella un'opportunità per un giovane, per l'altro cancella vantaggi oggettivi. Infatti un ultrasessantenne che lavora al posto di un giovane…
  • NON svolge le attività di volontariato che potrebbe e dovrebbe
  • NON assiste le persone veramente anziane della sua famiglia (alzheimer, paraplegici)
  • NON fornisce supporto ai nipoti… che del resto NON sono nati perché i figli non si sono sposati… perché NON hanno una casa… perché NON lavorano… perché è lui che li mantiene… perché è lui che ne occupa il posto di lavoro…

Allungare l’età di pensionamento è perciò un modo per impoverire ulteriormente una nazione:
meno opportunità per tutti, meno lavoro, meno ricchezza.

Dovrebbe essere evidente...
Meno lavoro PER TUTTI significa accrescere la ricchezza distribuita ed aumentare la produzione di benessere, assistenza, cultura. Queste tre ultime cose valgono ZERO nel computo del PIL, per cui "non servono".
Così andiamo avanti a farci del male, riducendo risorse che non sono una spesa ma un motore di sviluppo economico ed umano.
Ci comportiamo come un anziano contadino che risparmia sulla semente e tiene il figlio ad annoiarsi in casa. Così i nostri figli fanno i pensionati forzati, mentre i nonni vanno a lavorare con i bei risultati che tutti possono osservare.

Il censimento 2011 costituisce un esempio lampante di questa cecità economico-sociale.
Ecco come ho risposo alle domande della sezione 6.

6.1 Nella settimana precedente la data del Censimento (dal 2 all'8 ottobre) ha svolto almeno un'ora di lavoro?
No
6.2 Nella settimana dal 2 all'8 ottobre aveva comunque un lavoro dal quale era assente?
No
6.3 Dall'11 settembre all'8 ottobre ha cercato attivamente un lavoro alle dipendenze o hapredisposto i mezzi per avviare un'attività in proprio?
No

Dunque io pensionato, come i miei coetanei che guidano ambulanze, proteggono ed assitono i disabili, i piccoli ed i deboli, fanno scuola e doposcuola (dove lo stato ha cancellato risorse), scrivono, recitano, dipingono, restaurano, curano boschi e campi, sorvegliano parchi e spazi civici, assistono e accompagnano bambini e inabili negli spostamenti, sostengono ed aiutano in ospedale, al pronto soccorso, lavorano gratuitamente e con entusiasmo in tutte le occasioni di festa ed iniziativa sociale e comunitaria... Amministrano, spiegano, ascoltano, raccontano, testimoniano, riparano...
Bene: tutto ciò è NULLA e vale un bello ZERO per il PIL.

Non una sola domanda che permetta di registrare l'autentica qualità e quantità di ricchezza prodotta dai pensionati.

L’Europa sta scegliendo di contrastare il giovane tsunami dei paesi emergenti con pochi vecchi nei laboratori, nelle scuole, nei campi, nelle fabbriche.
Così chiudono i laboratori, chiudono le scuole, chiudono le fabbriche e falliscono le aziende.
L’Europa dei vecchi ha già perso la terza guerra mondiale ed ancora non lo sa.