17 aprile 2007

Le indicazioni nazionali dietro l'angolo

Il Coordinamento Docenti di Educazione Tecnica si associa incondizionatamente alle proposte formulate dall’ A.N.I.A.T. a tutela e promozione della cultura tecnologica nella scuola italiana.
La normativa relativa alle nuove indicazioni nazionali ed al quadro orario che il ministero si appresta a formulare deve tenere conto delle esigenze imposte dalla sfida di una società sempre più tecnologica ed informatizzata.
Valorizzare le professionalità esistenti all’interno della scuola, sviluppate con l’impegno del personale aggiornamento e della continua innovazione didattica di ogni docente è un dovere da perseguire: non nei confronti di una categoria ma come risposta ai bisogni formativi degli adolescenti.
Didattica di tecnologia ed elementi di informatica supportata da un’offerta oraria adeguata a livello nazionale; obiettivi e competenze disciplinari formulati con responsabile professionalità: questi sono gli elementi irrinunciabili per rendere la nostra scuola competitiva nel mondo.

14 aprile 2007

Il curricolo nella scuola dell'autonomia

Il 3 aprile 2007 il Ministro della Pubblica Istruzione ha presentato il documento quadro di carattere generale “Cultura scuola persona. Verso le indicazioni nazionali per la scuola dell'infanzia e per il primo ciclo di istruzione”.
Sul sito web del ministero è stata pubblicata una brochure che illustra i riferimenti guida elaborati con il determinante contributo del filosofo e sociologo francese Edgar Morin.

Fra i documenti proposti alla riflessione di una cerchia forse troppo ristretta di autorevoli personalità della cultura e della scuola figura il documento "Il curricolo nella scuola dell'autonomia" predisposto dalla Commissione Ceruti.

http://www.anisn.it/matita_allegati/doc/curricolo%20scuola%20autonomia.doc

Il Ministero sta, in questi giorni e con una certa premura, raccogliendo i pareri di Associazioni e Sindacati.

Non tutti gli elementi fondanti di questo articolato documento sembrano destinati ad ottenere immediato e convergente consenso.
Per esempio (ORIENTAMENTI PER L’AZIONE DIDATTICA) ...

«Le modalità attraverso le quali promuovere lo sviluppo delle competenze rientrano nella autonomia delle scuole e dei docenti, soprattutto per quanto riguarda le scelte di ordine didattico e organizzativo. ...
... l’articolazione dei tempi dedicati ai laboratori o ad altre attività progettate, i tipi e i modi delle corresponsabilità previste in relazione alla conduzione delle attività didattiche di aula e di laboratorio, con il gruppo classe o con gruppi diversamente formati, tutto questo attiene all’autonomia progettuale della scuola e trova i suoi criteri esplicitati nel Piano dell’Offerta Formativa.
Non spetta al Ministero prescrivere come organizzare la didattica e come distribuire le responsabilità all’interno della scuola, nei rapporti tra docenti, con gli alunni o con i genitori. »

Questo significa che in ogni scuola d’Italia sarà il Collegio Docenti, A MAGGIORANZA (con tutte le conseguenze che ciò comporta per le discipline a rappresentanza debole), a stabilire “chi vince e chi perde” tra tutte le discipline e tra ciascun docente?

Ed ancora ...

«Spetta poi ad ogni istituzione scolastica meglio specificare gli obiettivi da raggiungere, eventualmente integrando la gamma degli insegnamenti proposti agli studenti, prestando particolare attenzione alle specificità del contesto di riferimento, alle attese e ai problemi che lo caratterizzano, alle risorse che si possono utilizzare.. Questo, comporta il possibile arricchimento del monte-ore di alcuni insegnamenti già previsti a livello centrale, l’utilizzazione della flessibilità oraria consentita, l’introduzione di modalità organizzative che si ritengono più rispondenti agli scopi. »

L’arricchimento del monte-ore di alcuni insegnamenti già previsti a livello centrale non comporta il conseguente impoverimento per altri insegnamenti?
Non si corre forse il rischio che le discipline numericamente più rappresentate in Consiglio di Istituto assumano delibere a favore ed a tutela delle proprie posizioni (a danno di altri), con le immaginabili conseguenze didattiche?
Andiamo avanti, senza ripensamenti, verso la disintegrazione della politica scolastica nazionale?

07 aprile 2007

Prof in trincea

Il CORRIERE DELLA SERA offre un'opportunità per puntare finalmente i riflettori sull'impegno traboccante di forza, coraggio ed amore di tanti uomini e donne vere che hanno messo al centro della loro vita la scuola: Prof in trincea.

03 aprile 2007

Le indicazioni nazionali si trasformano

Presentato il documento culturale che costituisce il quadro di riferimento per la scuola italiana di base.
Iniziato il percorso verso le indicazioni nazionali per la scuola dell'infanzia
e per il primo ciclo di istruzione.
Le parole chiave a cui si richiama l'azione rinnovatrice sono: cultura, scuola, persona.
Sul sito web del Ministero della Pubblica Istruzione, in HomePage, sono pubblicati gli interventi del ministro Fioroni, l' intervento di Edgar Morin ed i dettagli estesi.
Pronta anche una "brochure" che necessita di uno studio approfondito.
Al primo impatto il documento ha sollevato molti consensi ma anche dubbi e preoccupazioni che derivano dalla mancata definitiva soluzione di vecchie ambiguità.
Le premesse moriniane ...
(hei! rinvendico di esere il primo! Il neologismo è mio! ;- :-))
... sembrano largamente condivisibili, anzi proprio entusiasmanti.
Anche le premesse morattiane erano stupende.
Purtroppo ne uscirono le indicazioni nazionali ed il quadro orario che conosciamo.
Il quadro culturale di riferimento è quello della fusione.
Sono pienamente convinto della validità di questo modo di vedere e di pensare: come educatore, come studioso e come cittadino.
Come insegnante, sono invece preoccupato dalla decisa presa di distanza dalle specializzazioni disciplinari.
Non vorrei che fusione ed integrazione si risolvessero poi semplicisticamente a colpi di accorpamenti.