29 settembre 2008

Sacrificio ed olocausto

Quando tutto si dissolve nel fumo della semplificazione dei luoghi comuni, ogni cosa è destinata a perdere senso.
Credo che questo sia il momento dell'olocausto delle idee e dei valori sull'altare di un miope risparmio destinato a strangolare ogni opportunità di autentico sviluppo economico.

Se diventiamo tutti più poveri la miseria si propagherà inevitabilmente come un pericoloso virus.
Già gli effetti di questa nefasta politica cominciano a manifestarsi nella loro drammatica evidenza.

Il superamento della grande crisi del 1929 fu possibile proprio grazie ad un coraggioso aumento delle spese e degli investimenti... ma le teorie di Keynes non sembrano incontrare oggi il gradimento dell'alta finanza.

Eccoci dunque alla ricetta miracolosa con cui si pretende di salvare il mondo occidentale: più miseria per tutti!
... beh... per TUTTI proprio no.
Diciamo per chi già è predisposto ed abituato.

Non credo proprio che le altre categorie di lavoratori siano in condizioni migliori.
Io mi limito ad osservare la situazione del settore che conosco.
In una decina d'anni il potere di acquisto del salario degli insegnanti si è ridotto del 20%.

La preoccupazione di stare economicamente bene non rientra nelle priorità dei miei valori.
Visto però che quando si parla di istruzione, il tema dominante è diventato quello del presunto risparmio immediato, vorrei sommessamente ricordare che il lavoro del docente è sensibilmente e progressivamente divenuto più oneroso e frustrante, a fronte di un deciso taglio del reddito.

Ora ho la consolazione di constatare che anche il Presidente della Repubblica, durante l'inaugurazione dell'anno scolastico al Quirinale dichiara: «Inevitabile il contenimento della spesa: no a contrapposizioni pericolose. Non sono sostenibili posizioni di pura difesa dell'esistente. Serve rinnovamento»
ed anche...
«Nessuna parte sociale e politica può sfuggire a questo imperativo ed esso comporta, inutile negarlo, un contenimento della spesa per la scuola».

La mia idea è molto semplice: abbiamo già dato!

Quando i beneficiati della politica accetteranno una riduzione del potere di acquisto dei loro emolumenti paragonabile a quella subita dai comuni lavoratori di tutte le categorie, allora sarà forse meno vergognoso parlare di ulteriori sacrifici.

26 settembre 2008

Il futuro dell'educazione tecnica

Un primo tentativo di interpretazione dello Schema di piano programmatico del Ministero dell’Istruzione può dare qualche indicazione sul futuro della disciplina "TECNOLOGIA" nella scuola secondaria di primo grado.

Forse è opportuno stendere un velo pietoso sulle premesse, che vanno da un «Il nostro sistema d’istruzione sta vivendo da anni una preoccupante crisi...» al «Un bilancio deludente che pone una seria ipoteca sul futuro dei nostri giovani...»
La ricetta per superare questa crisi è ormai nota nelle sue linee generali.

L'idea è quella di restringere qui l'attenzione sul futuro di quella che un tempo si chiamava “EDUCAZIONE TECNICA” e di provare a prospettare qualche ipotesi sui possibili sviluppi.

Ecco alcune citazioni essenziali
....
« ...le Indicazioni nazionali relative alla scuola dell’infanzia e alle scuole del primo ciclo di istruzione, di cui agli allegati A, B e C al decreto legislativo 18 febbraio 2004, n. 59, saranno opportunamente armonizzate .... con l’obiettivo di pervenire ad una stesura unitaria e semplificata. I relativi piani di studio, le discipline e i carichi orario saranno contestualmente riesaminati ed “essenzializzati”.»
....
« L’orario obbligatorio delle lezioni per la scuola secondaria di I grado è definito, in via ordinaria, nella misura di 29 ore settimanali (rispetto alle 32 attuali) con conseguente adattamento del quadro orario previsto dall’allegato C al decreto legislativo 19 febbraio 2004, n. 59.»
....
« Saranno determinate entro il mese di dicembre le classi di abilitazione ai sensi dell’art. 14 del decreto legislativo 59/2004 e la conseguente composizione delle cattedre, riconsiderando quelle attuali al fine di superare l’esistente frammentazione degli insegnamenti, privilegiando quelli di base e aggregazioni umanistico letterarie, scientifico tecnologiche e linguistiche.»
....
« Si provvederà ad accorpare le classi di concorso con una comune matrice culturale e professionale, ai fini di una maggiore flessibilità nell’impiego dei docenti. Tale misura risulta funzionale al processo di essenzializzazione dei curricoli previsto dal piano, nonché alla revisione dei quadri orario delle discipline d’insegnamento.»
....
« Saranno attivati corsi di riconversione professionale per i docenti, facenti parte delle classi di concorso in esubero, nonché corsi relativi ad altre tipologie di docenti, ai fini dell’inserimento in classi di concorso più ampie.»



Conclusione
Provando a leggere, interpretare e scommettere, si potrebbe ricavare che...
Tecnologia come materia autonoma scomparirà. Probabilmente risulterà ridotto il suo peso nel quadro quadro complessivo dell'organizzazione oraria dell'insegnamento nella scuola secondaria di primo grado.
L'area scientifico-tecnologica è destinata ad inglobare specificità finora valorizzate in modo autonomo.
Verrà istituita una nuova classe di abilitazione.
I docenti in esubero seguiranno corsi di riconversione.

25 settembre 2008

Il macello prossimo venturo

Grazie a Roberto Mangosi per la gentile concessione - clicca qui per il suo sito web Prosegue senza ripensamenti l'iter del decreto legge n.137/08. La VII commissione della Camera ha apportato alcune lievi modifiche che confermano l'impianto generale.

Osservo con stupore che non è stata presa alcuna misura per porre rimedio ad un paragrafo in grado di produrre conseguenze devastanti nelle scuola secondaria di primo grado.
Art.3, comma 3:
«Sono ammessi alla classe successiva, ovvero all'esame di Stato a conclusione del ciclo, gli studenti che hanno ottenuto un voto non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline

Per costringere l'Italia intera a riflettere sull'incompetenza e l'improvvisazione di chi sta ora distruggendo la scuola pubblica del nostro Paese non sarà necessario scioperare, basterà lasciare libero corso agli interventi normativi voluti dal ministro Gelmini.

Nella scuola secondaria di primo grado si torna ad un meccanismo di selezione estremamente rigido, tale da non essere nemmeno paragonabile a quello in vigore mezzo secolo fa, quando ancora c'era l'opportunità di salvezza offerta dall'esame di riparazione.

Sulla drammatica pericolosità del "pensiero semplificato" che caratterizza l'attuale governo, mi permetto di raccomandare la lettura dell'articolo di Michele Serra su La Repubblica di mercoledì 24 settembre 2008 - pag. 1
Un pezzo da stampare e conservare per farne memoria storica.

24 settembre 2008

Uan is meglio che tù!

Forse qualcuno ricorda la pubblicità di una nota marca di gelato.
Un giovine che ritengo molto saggio ed avveduto, sosteneva che "tù gustis is meglio che one".
Fino dalla più tenera età sono rimasto nella salda convinzione che due palline (di gelato!) sono meglio che una sola.

Nel corso del Dibattito in Commissione Cultura della Camera sulla questione del maestro unico, la ministra Gelmini ha detto: "Non bisogna fare allarmismi, è vero che nella scuola primaria verrà eliminata la compresenza ma ciò non comporterà un impoverimento del servizio e anzi garantirà un miglioramento di esso" e ha immediatamente aggiunto che "le compresenze verranno eliminate gradualmente per tutte le classi".

Fonte:
LA TECNICA DELLA SCUOLA

Che riducendo le ore di insegnamento ed il numero degli insegnanti si possa risparmiare nell'immediato, posso facilmente capirlo.
Ma che "ciò non comporterà un impoverimento del servizio e anzi garantirà un miglioramento di esso" non riesco proprio ad immaginarmelo.

Per capire a cosa servono le compresenze è utile il video dell'amica MaestraMarina

22 settembre 2008

Scuola del risparmio? Noi regaliamo!

La lotta in difesa della scuola pubblica è una lotta per la tutela di un diritto universale.
Questo concetto deve rimanere ben chiaro.
Gli insegnanti non stanno combattendo per tutelare i propri ristretti interessi di categoria.
È in gioco il futuro della cultura e dell'economia dell'Italia.

L'obiettivo perseguito dall'attuale politica scolastica pare identificarsi con il risparmio ottenuto attraverso la contrazione dell'offerta educativa e formativa.

In queste condizioni, la tradizionale forma di manifestazione di opposizione costituita dallo sciopero sembra restare il solo strumento di protesta efficace ancora disponibile.

Il problema è che con lo sciopero ottengo di fare meno ore di lezione, contribuendo alla riduzione della spesa per la scuola.
Bel risultato. Esattamente il contrario di quello che vorrei.
Una buona idea potrebbe essere quella di accettare tutte le supplenze che posso: così i bambini non vanno distribuiti tra tutte le classi, con i conseguenti benefici per l'attività didattica e per lo sviluppo degli investimenti nell'istruzione... ;-) :->

La mia astensione dal lavoro significa una piccola riduzione delle già ristrette opportunità di Hamid che non è mai entrato in una scuola vera fino alla settimana scorsa, di Ziyi che non capisce perché sorrido, di Adrian che capisce ancora prima di avere ascoltato perché vuole imparare ancora più in fretta.

Non posso scioperare perché mi sento un infermiere in un ospedale da campo.
Non farò sciopero: farò di meglio!

Chi decide ora la politica scolastica ha la forza dei numeri in parlamento e l'appoggio di un consenso popolare testimoniato da ricerche demoscopiche che non capisco, ma di cui devo prendere atto.

Va bene!
Se tanti insegnanti sono superflui, se tante ore a scuola sono inutili, se quello in cui credo è uno spreco... allora è arrivato il tempo di regalare anche i libri.

Il Coordinamento Docenti di Educazione Tecnica lancia la sua sfida: il libro di testo open source.

Per fare capire alla gente che la cultura non è una faccenda in cui il profitto è regola e chiave assoluta, bisogna che ci uniamo tutti.

Professionalità ed esperienze di ciascuno possono diventare un patrimonio da condividere e diffondere: appunti, esercizi, tabelle, schemi... un capitale di risorse didattiche costruito in anni di esperienza didattica sul campo che può essere ora reso disponibile GRATUITAMENTE.

Uno sciopero si dimentica in pochi giorni.
Una rivoluzione nel modo di produrre scuola resta.

Questo stipendificio che rifiuta di trasformarsi in comprificio... può prepararsi a REGALARE!
Un dono di valore per le famiglie, una sorpresina amara per chi è abituato a considerare la scuola come miniera di profitti.

Come funziona?
Voglio veder nascere il libro di testo a schede in rete condivisa, di cultura libera, convergente e solidale.
Disponibile gratuitamente in rete, scaricabile su CD, liberamente riproducibile, stampabile secondo le necessità, le quantità e le sezioni ritenute più utili e produttive.

Chi lo produce?
Liberi coordinamenti dei docenti delle varie discipline, organizzati sul web per fondere materiali ed esperienze: basta che ciascuno riordini quanto prodotto in anni di attività didattica.
Wikipedia ci darà una mano! :-) ;-)
Le risorse possono convergere su un indirizzo email, un semplice sistema di gestione collaborativa dei documenti ed invio files, un forum su un sito web di servizio.

«Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.»
George Bernard Shaw

Se tu hai uno schema, un appunto, un esercizio, una lezione... allora, tutti insieme, abbiamo un libro di testo.

Chi lo adotta ufficialmente come testo scolastico?
Tutti i docenti che vogliono contribuire ad un'azione che dimostra quanto la cultura possa essere libera ed autogestita, senza essere serva di logiche mercantilistiche e della miope meschinità di chi immagina di poter costruire il domani sul risparmio della semente.

Contro l'immiserimento della scuola italiana, rivendichiamo il nostro ruolo di protagonisti.

Marginalmente si produrranno danni collaterali che colpiranno gli interessi delle case editrici: pazienza! ;-)

Sul sito web del Coordinamento Docenti di Educazione Tecnica
http://www.leonessa.net/educazione_tecnica-tecnologia/

...nelle prossime settimane verranno rese disponibili linee guida, risorse tecniche, forum...

Mi auguro presto di vedere libri open source, gratuiti, creative commons, general public license, free e copyleft.... di tutte le materie, in particolar modo vorrei vedere la reazione dimostrativa delle discipline di cui si annuncia l'amputazione.
Formule, date, dati, idee... non sono copyright.

Possiamo dare vita ad una clamorosa forma di protesta produttiva.
La rete ci ha insegnato che la scuola siamo noi.

20 settembre 2008

Ultimo tentivo di salvataggio ALITALIA

Dopo il fallimento del tentativo affidato a Fantozzi, si affaccia l'ipotesi di un ultimo disperato tentativo affidato a Fracchia.

Voci di una cordata per salvare la scuola.

18 settembre 2008

Arginiamo la fuga dei cervelli!

Ringrazio il grande vignettista satirico Roberto Mangosi per avere concesso a questo blog la possibilità di pubblicare alcuni suoi disegni. Sorridere aiuta a pensare meglio.

Visitate il suo blog.

15 settembre 2008

La scuola non diventi un comprificio

Nel corso dello Scuola D@y promosso da Il Sole 24 ORE, un intervento specifico è stato dedicato a “La tecnologia per la scuola”.

Mi sono meravigliato nel vedere questo tema posto in evidenza proprio nel momento in cui si prepara la cancellazione dell'educazione tecnica nella scuola di base, nel quadro di riduzione dell'offerta formativa in atto.

Diffidenza ben riposta!
L'intervento consiste in una sfacciata forma di pressione rivolta alle famiglie:
Comprate Comprate Comprate!
OCCORRE... è necessario!
Via con la lista della spesa: notebook, abbonamento ADSL, router wireless, stampante multifunzione....

Voglio dichiararlo in modo chiaro.
Educazione, conoscenza, competenze.... in tecnologia ed in informatica, come in molti altri settori della vita umana POSSEDERE COSE, NON SIGNIFICA SAPERLE USARE.
In particolare non mi stanco di spiegare in classe che non serve avere: è necessario padroneggiare.
Qui dove abito, a Brescia, le biblioteche pubbliche offrono un accesso alla rete comodo e gratuito.
La medesima opportunità è offerta da associazioni private ed enti pubblici di varia natura.
Perché pagare ciò che puoi avere gratis?

Gli insegnanti di educazione tecnica sono stati i docenti che hanno portato per primi nelle scuole italiane i computer.
Trent'anni fa abbiamo creato con grande impegno i primi laboratori: Z80, Spectrum, vic20, Commodore64... per poi arrivare ai 286, 386... Abbiamo iniziato stendendo i cavi coassiali con le nostre mani... poi sostituiti dai cavi ethernet... fino alle reti di istituto wireless...
Poi è arrivato finalmente “IL PRIVATO”.
Basta con gli smanettoni: contratto di fornitura d'opera con aziende commerciali esterne.
Tutti sono perfettamente coscienti del livello di trasparenza, moralità ed onestà che troppo spesso comportano i contratti tra istituzioni pubbliche e fornitori privati... non insinuo oltre!

Ora i docenti di tecnologia della scuola media (“scuola secondaria di primo grado”), storicamente impegnati nell'insegnamento dell'informatica, restano in attesa dell'annunciata drastica “cura dimagrante” che qualcuno teme possa condurre addirittura alla totale cancellazione della disciplina.

L'informatica, una delle tre “I” pomposamente proclamate dalla riforma Moratti, sta per diventare “competenza trasversale” il che significa che sostanzialmente tutti dovrebbero occuparsene ma che probabilmente nessuno lo farà.
Le famiglie, spero di sbagliarmi a pensar male, saranno spinte a comprare beni costosi e rapidamente obsoleti.
Agli allievi verrà forse semplicemente fatto passare il messaggio che stampare ricerche scopiazzate da internet è informatica...

Fortunatamente il progresso e la cultura sono difficili da fermare!
l'informatica non è più uno scatolone pesante e costoso.
L'informatica non esiste più come la conoscevamo fino a dieci anni fa: è diventata COMUNICAZIONE GLOBALE.

Ancora una volta gli insegnanti di educazione tecnica, ora umiliati dalla banale ridenominazione disciplinare di “tecnologia” sono più avanti di quanto immaginano gli improvvisati riformatori della scuola.

Proprio nel momento in cui tanti colleghi e colleghe credono di avere compreso che usare il laboratorio informatico significa semplicemente sapere usare il costoso pacchetto Microsoft Office...
... i vecchietti dell'ex “educazione tecnica” si preparano a “svuotare i laboratori”.

Ho compreso che la rivoluzione stava per iniziare quando ho visto la pila degli hard disk sul tavolo.
Le postazioni degli allievi del mio laboratorio non ne hanno più bisogno.
Ora sono semplicemente terminali di un processo di produzione collettiva della cultura condiviso, distribuito, globale... i dati ed il software (open source) non sono più qui, in costose scatole di metallo: sono in rete, accessibili ovunque attraverso modalità diversificate ed a basso costo.
L'hardware può essere tranquillamente uno scarto informatico da discarica oppure un cellulare da pochi euro.

Non sarà facile trasformare la scuola in un comprificio.
Le ragazze ed i ragazzi vivono già il futuro.... altro che grembiulino!

14 settembre 2008

Il BUCO NERO !!!

Finanziare tutta questa varietà e ricchezza di esperienze, creatività, cultura, integrazione...
Figuriamoci!
Costa troppo e non concede sufficiente libertà di espansione al profitto privato.
Ecco quindi concretizzarsi l'idea del più grande esperimento di annullamento della scuola realizzato dai tempi delle invasioni barbariche.
L'idea è molto semplice... si è trattato di innescare e stabilizzare un autentico BUCO NERO nel centro più vitale del sistema formativo: la scuola elementare.
Una volta immiserita la formazione di base diventa più facile anche cancellare decine di indirizzi di specializzazione tecnologica alle superiori.
Si possono così creare spazi ed opportunità per VENDERE l'istruzione.
Trasformare un diritto in un prodotto commerciale è il trend vincente!
Privatizzare acqua, trasporti, sanità... che diritto ha la scuola di salvarsi?
Resta gratis "leggere-scrivere-far-di-conto".
Chi vuole una formazione vera, se la dovrà pagare.

Ormai il buco nero si è stabilizzato, con il concorso attivo fornito dalla "libera informazione" fornita prontamente dai media più prestigiosi.

LUNEDI' 15 SETTEMBRE : "Scuola day" de Il Sole 24 ore, una giornata no-stop dedicata alla scuola.



Scienze della Formazione Primaria: una promessa per il turismo!

MAESTRAMARINA 1/8
MAESTRAMARINA 2/8
MAESTRAMARINA 3/8
MAESTRAMARINA 4/8
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MAESTRAMARINA 6/8
MAESTRAMARINA 7/8
MAESTRAMARINA 8/8

10 settembre 2008

Signori, l'educazione tecnica chiude!

www.retescuole.net
Beppe Dini, sempre in prima linea nella difesa della cultura tecnologica ed ambientale nella scuola media, ha prontamente segnalato un articolo di Alessandra Ricciardi uscito ieri martedì 9 settembre su ItaliaOggi .

La giornalista sembra scrivere come persona bene informata.
Le notizie non sembrano aggiungere molto a quanto già atteso con preoccupazione da chi si occupa da oltre trent'anni di educazione tecnica nella scuola di base italiana.

Non è mia intenzione convincere nessuno che cancellare questa disciplina risulterà nel tempo disastroso per la competitività della nostra nazione.
Del resto anche gran parte delle materie di specializzazione nelle scuole tecniche superiori sta per subire la medesima sorte.

Prendo atto delle decisioni politiche.
AMEN.

08 settembre 2008

Il senso del dolore

Raul Lovisoni è un saggio visionario che aiuta con le immagini, la parola e la musica a riconoscere ciò che troppi non sanno vedere.
Un educatore, un profeta nel senso profondo del termine... insomma un uomo vero.
Provate a cercare le sue tracce su Youtube... Parola chiave "aurvox"

07 settembre 2008

Tutti in cattedra!

L'Italia è un Paese che ben si definisce “molto pittoresco”.
Tra le convinzioni collettive più innocue e disarmanti si annovera sicuramente il “siamo tutti commissari tecnici della nazionale di calcio”.
In questi ultimi giorni una ben più rovinosa persuasione si sta radicando in modo diffuso:
“Siamo tutti esperti di pedagogia e scuola”.
A scuola ci siamo andati tutti e dunque un'idea di come funzioni questa istituzione, ciascuno se l'è fatta.
Il nodo della questione non sta purtroppo nel fatto che ciascuno ha idee personali in proposito, spesso molto ragionevoli, fondate e spesso utili e costruttive.
Il problema è quando chi ha autorità e potere si assume presuntuosamente la responsabilità di consigliare, e quel che è ancor peggio “decidere”, sulla base delle proprie limitate competenze.
Francesco Alberoni è certo persona stimabilissima ed apprezzata nel suo campo.
Oggi ha però incautamente tranciato giudizi e dispensato consigli in modo avventato ed incompetente.
Nell'editoriale di oggi domenica 11 agosto 2008, su corriere.it...
... si permette di affermare:
«Prendete in mano un libro di geografia delle scuole elementari: vi si parla a casaccio dei laghi, del mare, dei monti, delle paludi, poi dell’attrezzatura per il campeggio, ma non una parola sui continenti, gli oceani, i fiumi, le nazioni.»
Mi domando che libro di geografia abbia mai preso in mano il noto opinionista e filosofo.
Alberoni si dimostra qui un bell'ignorante... nel senso che non sa nemmeno che nelle scuole elementari, che ora non si chiamano neppure più in questo modo, NON ESISTE TESTO DI GEOGRAFIA.
Sono in adozione stupendi sussidiari, magari con schede ed approfondimenti allegati... ma il libro di geografia proprio non c'è.
Non c'era nemmeno quando studiava alle elementari il signor Alberoni.... che cerchi pure in cantina, se ancora ha conservato il suo sussidiario.
Credo che un editoriale importante su un media nazionale, almeno nel segno del rispetto verso i propri lettori, implichi il minimo dovere di documentarsi prima di sparare sentenze a vanvera.

Il dramma della nostra scuola, così in crisi e così bisognosa di saggi e lungimiranti interventi, è che chiunque presume di avere in tasca la soluzione.
Mi consola ascoltare al bar, al supermercato, dal barbiere e sul treno, appassionate discussioni e spesso intelligenti proposte. Ciò significa che la gente sente forte il problema, partecipa e si sforza di elaborare proposte e contributi. Il problema è che non si può prendere un degnissimo e preparato dentista, giardiniere, filosofo, commesso... o avvocato ed insediarlo direttamente sulla poltrona del potere, in modo che applichi le sue personali ricette alla scuola in forza del fatto che ha parenti od amici che praticano l'ambiente. Mia mamma era ostetrica e mio figlio è fisioterapista: ciò dovrebbe significare l'automatico possesso le competenze che dovrebbero risultare necessarie per dirigere un Ente Ospedaliero... o no?
Il minimo che mi aspetto, non dico come insegnante ma come cittadino, è di essere diretto da responsabili che sappiano scegliere ed utilizzare un team di consulenza e supporto all'altezza della situazione.
Insomma...
Sarebbe bello che l'umiltà tornasse ad essere un valore apprezzato.

Che si decida e che il sistema di formazione ed educazione italiano vada saggiamente sanato è un obiettivo universalmente condiviso.
La questione non sta nemmeno nel CHI mette la firma in fondo a leggi, norme e circolari.
Il vero problema è che il contenuto di leggi, norme e circolari nasca dalla ragionata convergenza di serie competenze e non dall'improvvisazione decisionistica di chi bada semplicemente ai colpi di effetto mediatico.
L'Italia ha bisogno di buon senso, concretezza ed impegno.
Mettere tutti contro tutti, coltivando il disprezzo di ogni categoria di lavoratori verso l'altra, è un bel sistema per spianare la strada all'intolleranza ed all'odio da cui nascono le dittature.
Continuare a lasciare intendere, come “nel suo piccolo” sembra fare Alberoni, che ci vuole Qualcuno che metta finalmente TUTTI IN RIGA, costituisce un criminale atto diseducativo che contiene, in prospettiva storica, i velenosi semi dell'oppressione e della violenza.

04 settembre 2008

La va a pochi....

Tra pochi giorni una ulteriore serie di interventi sulla scuola italiana sarà portata a termine.
Le conseguenze restano comunque irrilevanti rispetto al fatto che tutto ciò potrebbe sparire inghiottito dal nulla a partire dal 10 settembre per effetto dell'esperimento che il CERN effettuerà "per vedere cosa succede" con l'acceleratore di particelle più grande e potente mai realizzato dall'uomo.

Mi consolo considerando che almeno abbiamo potuto godere ancora di queste vacanze estive prima dell'entrata in funzione del Large Hadron Collider.

02 settembre 2008

Questo fa parte della "cura da cavallo"?

Il Decreto legge n. 137 del 01 settembre 2008 (Disposizioni urgenti in materia di istruzione e università) è pubblicato in Gazzetta Ufficiale ed è legge dello Stato.

La mia opinione è che la scuola italiana ne resta rivoltata come un calzino.

Credo che ci vorranno giorni per rendersi conto della portata di quello che a tanti appare un intervento di portata drammatica.

Si era parlato di cura da cavallo ma per la scuola elementare mi sembra sia più opportuno parlare di macelleria. Lascio alle colleghe maestre il "piacere" delle opportune considerazioni.

Mi limito ad alcune considerazioni relative alla valutazione.

Art. 3 - Valutazione del rendimento scolastico degli studenti

1. Dall'anno scolastico 2008/2009, nella scuola primaria la valutazione periodica ed annuale degli apprendimenti degli alunni e la certificazione delle competenze da essi acquisite è espressa in decimi ed illustrata con giudizio analitico sul livello globale di maturazione raggiunto dall'alunno.

2. Dall'anno scolastico 2008/2009, nella scuola secondaria di primo grado la valutazione periodica ed annuale degli apprendimenti degli alunni e la certificazione delle competenze da essi acquisite è espressa in decimi.

Dunque tornano i voti.

Ci sarebbe parecchio da discutere ma la rivoluzione non sta, a mio parere in questa "semplice" modifica.

Noto immediatamente per la scuola media, ora denominata secondaria di primo grado, resta omessa la dicitura relativa alla valutazione " illustrata con giudizio analitico sul livello globale di maturazione raggiunto dall'alunno".

Per chi non lo sapesse, nella scuola media, ora denominata secondaria di primo grado, promozione o bocciatura erano finora deliberate dal Consiglio di Classe a maggioranza.

Ora invece la legge recita:

3. Sono ammessi alla classe successiva, ovvero all'esame di Stato a conclusione del ciclo, gli studenti che hanno ottenuto un voto non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline.

In ciascuna disciplina, se le parole hanno un valore, significa che un solo isolato docente è in grado di assumersi la responsabilità di bocciare.

Attendo con ansiosa curiosità i prossimi scrutini finali.

4. L'articolo 13, comma 3, del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226, è abrogato e all'articolo 177 del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, sono apportate le seguenti modificazioni:

.....

Ecco cosa cambia (i blu le parti sospese, in rosso le novità, in barrato le parti annullate) :

1. Il consiglio di classe con la sola presenza dei docenti, é tenuto a compilare e a tenere aggiornata una scheda personale dell'alunno, contenente le notizie sul medesimo e sulla sua partecipazione alla vita della scuola, nonché le osservazioni sistematiche sul suo processo di apprendimento e sul livello di maturazione raggiunto sia globalmente sia nelle singole discipline.

2. Al termine di ciascun trimestre o quadrimestre dagli elementi registrati sulla scheda il consiglio di classe desume motivati giudizi analitici per ciascuna disciplina e una valutazione adeguatamente informativa sul livello globale di maturazione.

3. Per la valutazione espressa in decimi degli alunni handicappati si applica il disposto dell'articolo 318.

4. I docenti della classe illustrano ai genitori dell'alunno o a chi ne fa le veci i giudizi analitici e la valutazione sul voti conseguiti e il livello globale di maturazione raggiunto dall'alunno, unitamente alle iniziative eventualmente programmate in favore dell'alunno medesimo ai sensi dell'articolo 167.

5. Il consiglio di classe, in sede di valutazione finale, delibera se ammettere o non ammettere alla classe successiva gli alunni della prima e della seconda classe e all'esame di licenza gli alunni della terza classe, formulando un giudizio di idoneità o, in caso negativo, un giudizio di non ammissione alla classe successiva o all'esame di licenza.

6. Il giudizio finale tiene conto dei giudizi analitici per disciplina e delle valutazioni espresse nel corso dell'anno sul livello globale di maturazione, con riguardo anche alle capacità e alle attitudini dimostrate.

7. La valutazione dell'alunno e il giudizio finale sono documentati con apposito attestato.

8. Il Ministro della pubblica istruzione, sentito il Consiglio nazionale della pubblica istruzione, approva con proprio decreto i modelli della scheda personale e degli attestati e di ogni altra documentazione ritenuta necessaria.

Si potrebbero sviluppare interessanti riflessioni...
Rimarchevole la valutazione dei "diversamente abili" (che la legge si ostina ancora a definire handicappati) in decimi...
... tanti saluti al "livello globale di maturazione, con riguardo anche alle capacità e alle attitudini dimostrate".

Mi siedo sulla riva del fiume e resto a vedere cosa succede....