29 marzo 2011

La Scuola delle Mamme

La Scuola delle Mamme

Ho vissuto il tempo di una scuola pubblica in cui i deboli, gli stranieri e i diversi erano considerati secondo quanto previsto nella nostra Costituzione della Repubblica:
«È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana …»
Sono orgoglioso di avere servito lo Stato in questa Scuola.
Per ottenere le tutele finora assicurate dalla scuola pubblica dello Stato, non poche famiglie si sono viste costrette a ricorrere al tribunale. Il risultato è che
centinaia di sentenze condannano i tagli della Gelmini
Ma con la riduzione delle risorse bisogna fare i conti.
Le scuole pubbliche statali li stanno purtroppo facendo.
Per mantenere il servizio minimo garantito, è necessario rinunciare ai “progetti”.
Negli ultimi anni di servizio ho insegnato nella scuola media Mario Bettinzoli di Brescia.
Tra i molti progetti che si sviluppavano in questa istituzione, un motivo di grande soddisfazione era “La Scuola della Mamme”. Vedi qui: Il giorno in cui nella mia scuola vidi per la prima volta scritto "ingresso donne".
La scuola delle mamme insegnava la lingua e la cultura italiana alle giovani immigrate.
Per tenere aperta una scuola anche alla sera dopo le ore 18, bisogna pagare un bidello e un insegnante.
Una sana regola prevede che i lavoratori vengano pagati. Dovrebbe essere normale no?
Sfortunatamente la riduzione delle risorse non consente ora di fare fronte a queste necessità.
Le mamme volevano continuare a imparare…
Mi sono stupito quando ho visto una folta delegazione di donne, elegantemente vestite con sgargianti abiti lunghi, entrare nel Centro pastorale di Santa Maria in Silva. Cercavano un posto. L'hanno trovato: aula numero 4.
Il mantello di quella Donna col capo velato, come il loro, che vedo raffigurata nella chiesa di questa parrocchia di frontiera, è steso in segno di accoglienza e protezione.
Pregano in modo diverso, ma anche per loro la scuola continua.
Però, lo scrivo con dolore, l’Italia aveva qui un dovere da adempiere.
Un Centro Pastorale non può riscattare uno Stato.
Povera scuola pubblica, di tutti e di ciascuno!
Quanti anni ci vorranno per ricostruire ciò che è stato tanto rapidamente distrutto?

16 marzo 2011

Possiamo scegliere: non lasciarti imbrogliare

Non so quanto sono pagati e da chi gli individui che imperversano sui media la cui proprietà è riferibile a interessi che coincidono con la costruzione delle nuove centrali nucleari.
Accanto a questi professionisti della disinformazione siedono i cosiddetti esperti, dipendenti dalle imprese e dalle agenzie destinate a ricavare diretto profitto da una possibile sciagurata adesione dell'Italia alla scelta nucleare.
Il tormentone che stanno fabbricando è: «Non abbiamo scelta».
A forza di ripeterlo la gente potrebbe cominciare a crederlo.
INVECE NO: SONO BUGIE.
Ci vadano loro, visto che sono tanto convinti che il nucleare è sicuro, a chiudere nel sarcofago la centrale di Fukushima, invece di quei poveri innocenti, viventi ancora per poco, che vediamo disperatamente operare intorno alla fornace atomica.
La scelta nucleare significherebbe per l’Italia un risparmio reale sul consumo totale nazionale del 4,5% a fronte di un costo di 30 miliardi di euro

Dunque la costruzione di nuove centrali darebbe un contributo insignificante al momento in cui sarebbero operative (2020-2030!). A quel punto è ragionevole che risulterebbero persino già tecnologicamente superate.

Per essere più precisi, la produzione di energia elettrica attraverso la tecnologia termonucleare è già superata. Il rapporto costi benefici è oggettivamente svantaggioso anche in assenza di qualsiasi incidente.
Il nucleare è vecchio, costoso e sporco, tralasciandone la pericolosità.

Ritengo che chi ancora ne sostiene la necessità sia sciocco oppure in malafede.
Affermare che in tutte le nazioni avanzate si produce energia con le centrali nucleari significa implicitamente ammettere che questa tecnologia è superata.
Infatti proprio queste nazioni non stanno costruendo centrali nuove e nemmeno completano quelle già in costruzione: semplicemente conducono a "termine ciclo" quelle già in funzione, costruite molti anni fa ed ormai vecchie.
La realtà dei fatti è che l'energia atomica NON CONVIENE economicamente, a prescindere dai rischi che comporta (fonte: Dipartimento dell'Energia Usa).

Sono un tecnico e l'insegnamento della tecnologia è stato il mio lavoro per quasi quarant'anni, pertanto non mi ritengo totalmente sprovveduto sulla questione.
Il cielo sa quanti schemi di centrali nucleari ho fatto eseguire ai miei allievi!
Ammetto di avere persino considerato in passato che l’energia nucleare poteva essere una soluzione praticabile.
Oggi no.
Anche solo considerando l’aspetto economico, il nucleare è più costoso dell’energia prodotta dal sole (Fonti: Corriere e New York Times) e dipende da tecnologie e materie prime che dovremmo acquistare all’estero.

Qui puoi leggere come si smontano facilmente le menzogne che ci stanno raccontando

Mi sono reso conto che le centrali nucleari non sono solamente causa di tumore ma sono di per sé IL TUMORE.
Mi spiego. La pericolosità di una centrale nucleare non si spegne disattivandola, come ha dimostrato il disastro di Fukushima.
A centrale spenta il materiale fissile rimane ad una temperatura ed un grado di attività che comporta la prosecuzione della reazione atomica. Dunque è una bomba in attività permanente che non può essere mai disinnescata, ma solo temporaneamente tenuta in situazione di contenimento.
Per mantenerla sotto controllo è necessario proseguire senza interruzione il raffreddamento.
Per mantenere il raffreddamento possono essere predisposti tripli e quadrupli sistemi di pompe, che comunque richiedono un consumo idrico straordinario.
Ad esempio in Francia il raffreddamento delle centrali elettriche nel 2006 ha assorbito 19,1 miliardi di m3 d'acqua dolce, cioè il 57% dei prelievi totali d'acqua del paese (fonte: wikipedia.org ); una parte di quest'acqua, il 93%, viene restituita ai fiumi, mentre la quota consumata (cioè utilizzata in torri evaporative) ed emessa in atmosfera rappresenta il 22% (1,3 miliardi di m3) di tutta l'acqua consumata in Francia.

Il problema è che lo spazio fisico destinato al raffreddamento del nocciolo è UNO SOLO: se sorgono problemi si va incontro alla fusione, non ci sono rimedi.
Dunque è per questo che affermo che il "nucleare È il tumore". Un nocciolo radioattivo di centrale può essere messo in stand by esattamente come un tumore. Come il tumore non è mai sconfitto: è sempre pronto a ripartire se si abbassa la guardia. Non è come spegnere il fornello e chiudere il gas: la morte è sempre lì, pronta a scatenarsi.
Il ricatto degli avidi pronti a barattare la nostra vita per il loro immediato guadagno economico è una falsità: POSSIAMO SCEGLIERE.
Possiamo scegliere energie pulite, possiamo perfino scegliere di cambiare modello di sviluppo.
Un mondo in cui sia più importante il rispetto per la vita, in cui sia considerato prioritario "essere" piuttosto che "consumare".
Ci vuole coraggio.

l’appuntamento è il 12 e il 13 giugno
Diciamo SI alla vita. Vota e fai votare SI.

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Qui di seguito puoi seguire una vera e propria lezione universitaria di un luminare della fisica italiana: Prof. Luigi Sertorio, docente di Ecofisica all'Università di Torino. Egli ha lavorato 15 anni a Los Alamos negli USA (gli altri due italiani che hanno avuto il medesimo incarico di consulenza si chiamano Fermi e Rubia) e presso il dipartimento Ambiente della NATO in Europa.
Avvertimento: il video è lungo e richiede un'attenzione prolungata, tuttavia è una straordinaria fonte di informazioni di prima mano, purtroppo presso che sconosciuta.

12 marzo 2011

Te lo dò io il nucleare sicuro!

La prima pagina corriere.it di oggi 12 marzo 2011, alle ore 9, non aveva titoli sull'emergenza nucleare giapponese. Mi sembrava incredibile.
Allora sono andato a cercare alle fonti in tempo reale ed ho letto questa notizia, ora già superata.
Radiazioni 1000 volte superiori al consentito. Evacuate 20mila persone.
Questa stessa mattina il quotidiano "Il Messaggero" di proprietà Caltagirone (quelli che devono costruire le centrali nucleari in Italia) titolava imprudentemente ed impudentemente: "TEST SUPERATO ! NUCLEARE SICURO, È LA PROVA DEL NOVE" di Oscar Giannino.
La sitazione è in evoluzione.
Al momento in cui scrivo la fascia di sgombero è stata estesa da 3 a 10 Km di raggio. Le persone sgomberate sono passate a 45mila.
Al corriere.it si si sono forse resi conto che non si può tacere su una catastrofe nucleare e così ci aggiorna che si è deciso lo sgombero «in previsione di una fuoriscita controllata di vapore radioattivo per far diminuire la pressione interna».
Il che significa: casomai la facciamo esplodere LENTAMENTE.

P.S.:
Folgorato da una grande idea politica:
"Più tumori per tutti !"
Mi metto subito a disegnare il logo del partito.