L'impressione che mi sono fatto è che le scuole superiori, per istinto di sopravvivenza, abbiano iniziato una folle competizione verso l'assorbimento totalizzante di qualsiasi opportunità di formazione definibile e disponibile.
Obiettivo dichiarato dei recenti interventi normativi era quello di ricondurre 396 indirizzi sperimentali, 51 progetti assistiti dal Miur ed un numero enorme di sperimentazioni... a soli 6 indirizzi di studio liceale.
Cosa sta accadendo in realtà?
Ormai molti anni fa c'erano scuole ben identificabili nell'immaginario collettivo: diplomavano geometri, ragionieri, periti, maestri... e la gente sapeva o credeva di sapere COSA erano queste figure.
Poi ogni istituto allargò e differenziò la propria offerta formativa a dismisura, nel tentativo di raccogliere iscrizioni. Questo grazie all'idea che si affermava di "scuola azienda" e di servizio inteso esattamente come prodotto commerciale da vendere in competizione sul mercato scolastico. Non per nulla si parla di "offerta formativa"!
Oggi mi sembra che tutto sia stato ridotto ad una scuola superiore che rinvia ulteriormente le scelte professionali, accontentandosi di contenuti culturali piuttosto indifferenziati, almeno fino al triennio di specializzazione... mantenendo sullo sfondo la necessità di una indispensabile prosecuzione ed approfondimento universitario... poi di specializzazione e master... poi di stage e praticantato ... fino allo sfruttamento del precariato. Tanto di lavoro non ce n'è!
Così gli istituti scolastici che si sentono tagliare l'erba sotto ai piedi, con la conseguente riduzione di fondi e personale, stanno pensando di recuperare "quote di mercato scolastico" rimediando nuovi indirizzi e nuovi corsi.
Così una scuola per geometri o con altro specifico e tradizionale indirizzo (un tempo storico patrimonio di quell'istituto) aspira a divenire SCUOLA SUPERIORE DI TUTTO.
Invece di ridurre e semplificare gli indirizzi si sta forse correndo verso un marasma in cui le identità confluiscono, confondendosi al ribasso verso una sorta di minimo comune multiplo della cultura e della competenza.
Nuovi licei, nuovi istituti tecnici, nuovi corsi professionali... ma tutti simili, tutti omologati, tutti nel medesimo edificio scolastico.
Tanto di lavoro non ce n'è ed in qualche modo questi giovani bisogna pure tenerli occupati. O no?
03 novembre 2009
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2 commenti:
Non me ne parlare, mia figlia quest'anno deve scegliere l'istituto e siamo in ansia da mesi !
In realtà la grande illusione di poter semplificare tutto ciò che è invece molto complesso... "semplificherà" le scelte per l'utenza. Tutto tende al sostanzialmente equivalente. La differenza la farà la classe in cui sarà e gli insegnati che si ritroverà: una lotteria. Quanto a indirizzi, materie, quadri orari, nessuno ha idee precise, nemmeno gli istituti superiori. Tutto quello che si sa sono gli annunci che si possono vedere su http://www.pubblica.istruzione.it/
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