La classe ponte c’è già.
La classe ponte non ha bisogno della politica scolastica fondata sugli annunci ad effetto.
La classe ponte è la mia, la tua, quella di ogni giorno.
La classe ponte non è un purgatorio in attesa di promozione sociale e linguistica.
La scuola è ponte da sempre o non è scuola.
Gli educatori veri ci vivono sopra a questi ponti.
Alle nostre classi ponte non vogliamo che siano posti cancelli d’ingresso.
Dai nostri ponti i bambini stranieri non passano solo per imparare l’Italiano, ma anche per insegnare nuovi modi di scrivere, disegnare, suonare, cantare, parlare, pensare.
“Questa è una scuola italiana e qui si parla in Italiano!”
Non riesco a stare serio: mi viene da ridere a pensare che sto sgridando i miei brescianissimi monelli.
Sono in prima media. In pochi mesi, non so come abbiano fatto, sanno chiedere l’ora in cinese o in albanese…
…oppure prendersi in giro o chiedere in prestito qualcosa… senza che io possa capirci nulla.
Non abbiamo bisogno di costruire classi ponte: i ponti sono già sotto ai nostri piedi.
Qui sotto... l'Orchestra di Hong Kong esegue, esclusivamente con strumenti tradizionali cinesi, la Sinfonia n.3 EROICA in Mi bemolle maggiore op. 55 di Ludwig van Beethoven.
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