10 gennaio 2010

Identificare gli stranieri: Il ministro chiarisca come procedere alla discriminazione

Secondo una rilevazione statistica piuttosto datata, Il limite del 30% di alunni stranieri per classe dovrebbe interessare poche centinaia di istituti scolastici italiani.
Staremo a vedere.
Il Ministero dell’Istruzione dovrebbe però chiarire CHI va considerato straniero.
Risulta infatti straniero chiunque sia nato in Italia da genitori stranieri, con alcune limitate eccezioni.
Dunque un bambino o una bambina che hanno seguito fin dall’inizio il percorso scolastico: asilo, elementari, scuola media… è soggetto a discriminazione.
Spesso si tratta di minori che non conoscono, se non stentatamente, la lingua originaria della famiglia: ragazzi e ragazze che conoscono persino il dialetto locale e che parlano con inequivocabile accento regionale italiano.
Sono questi gli “stranieri” che non si vogliono in classe per facilitarne l’inserimento?
Attendiamo lumi dal ministero.
Si dica chiaramente se la piena padronanza della lingua italiana, se l’adesione consapevole ai valori di rispetto, libertà e democrazia, se l’ininterrotta pratica quotidiana di cultura e socialità italiana, fin dalla nascita su suolo italiano, non sono titoli sufficienti per conquistare la dignità di un banco in classe accanto agli amici d’infanzia.
Immaginiamo che in segreteria si presentino i genitori che iscrivono i bambini: Giani Stuparich (con una enne sola) e Diego Barezzani. Come si stabilisce chi è straniero? Dal nome?
Il primo si chiama come un glorioso patriota italiano, il secondo come un bambino argentino: curioso come la storia e la geografia si prendano gioco dei pregiudizi umani.
Nelle mie classi ci sono italiani che portano nomi come Jessica, Michael, Erik, Vadim, Sharon… che siedono accanto a Maria, Anna, Enrico, Andrea, Luca (che sono giuridicamente minori stranieri).
Ne deduco che, per ottenere l’iscrizione presso alcune sedi scolastiche, sarà necessario che i genitori presentino il certificato di cittadinanza.
Il ministero chiarisca!
Sto pregando di leggere presto che la nota ministeriale è stata fraintesa, che non si intendeva ciò che tutti hanno inteso, che si è scherzato e che era la solita battuta improvvisata al bar e travisata dai giornalisti.
Questa volta escluderei la strumentalizzazione politica dei soliti comunisti: Berlinguer è d’accordo con il ministro!

Cara Maristella, mi rivolgo a te come una figlia.
Mi permetto di invitarti a leggere e comprendere, prima di assumere sbrigative decisioni che vorrebbero risolvere in modo semplice questioni molto complicate.
Ascolta i dirigenti scolastici.
Ascolta i docenti.

1 commento:

educatore ha detto...

Come previsto!
Prima si spara la STR...avaganza e poi partono le precisazioni.

La Gelimini ci ripensa in "mezz'ora" su Raitre e precisa: stranieri nelle classi, dal tetto del 30%
sono esclusi i bambini nati in Italia

Pensarci prima e dirlo subito... no eh??!
Meglio suonare la tromba del solito annuncio ad effetto!