Prosegue senza ripensamenti l'iter del decreto legge n.137/08. La VII commissione della Camera ha apportato alcune lievi modifiche che confermano l'impianto generale.
Osservo con stupore che non è stata presa alcuna misura per porre rimedio ad un paragrafo in grado di produrre conseguenze devastanti nelle scuola secondaria di primo grado.
Art.3, comma 3:
«Sono ammessi alla classe successiva, ovvero all'esame di Stato a conclusione del ciclo, gli studenti che hanno ottenuto un voto non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline.»
Per costringere l'Italia intera a riflettere sull'incompetenza e l'improvvisazione di chi sta ora distruggendo la scuola pubblica del nostro Paese non sarà necessario scioperare, basterà lasciare libero corso agli interventi normativi voluti dal ministro Gelmini.
Nella scuola secondaria di primo grado si torna ad un meccanismo di selezione estremamente rigido, tale da non essere nemmeno paragonabile a quello in vigore mezzo secolo fa, quando ancora c'era l'opportunità di salvezza offerta dall'esame di riparazione.
Sulla drammatica pericolosità del "pensiero semplificato" che caratterizza l'attuale governo, mi permetto di raccomandare la lettura dell'articolo di Michele Serra su La Repubblica di mercoledì 24 settembre 2008 - pag. 1
Un pezzo da stampare e conservare per farne memoria storica.
25 settembre 2008
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