29 settembre 2008

Sacrificio ed olocausto

Quando tutto si dissolve nel fumo della semplificazione dei luoghi comuni, ogni cosa è destinata a perdere senso.
Credo che questo sia il momento dell'olocausto delle idee e dei valori sull'altare di un miope risparmio destinato a strangolare ogni opportunità di autentico sviluppo economico.

Se diventiamo tutti più poveri la miseria si propagherà inevitabilmente come un pericoloso virus.
Già gli effetti di questa nefasta politica cominciano a manifestarsi nella loro drammatica evidenza.

Il superamento della grande crisi del 1929 fu possibile proprio grazie ad un coraggioso aumento delle spese e degli investimenti... ma le teorie di Keynes non sembrano incontrare oggi il gradimento dell'alta finanza.

Eccoci dunque alla ricetta miracolosa con cui si pretende di salvare il mondo occidentale: più miseria per tutti!
... beh... per TUTTI proprio no.
Diciamo per chi già è predisposto ed abituato.

Non credo proprio che le altre categorie di lavoratori siano in condizioni migliori.
Io mi limito ad osservare la situazione del settore che conosco.
In una decina d'anni il potere di acquisto del salario degli insegnanti si è ridotto del 20%.

La preoccupazione di stare economicamente bene non rientra nelle priorità dei miei valori.
Visto però che quando si parla di istruzione, il tema dominante è diventato quello del presunto risparmio immediato, vorrei sommessamente ricordare che il lavoro del docente è sensibilmente e progressivamente divenuto più oneroso e frustrante, a fronte di un deciso taglio del reddito.

Ora ho la consolazione di constatare che anche il Presidente della Repubblica, durante l'inaugurazione dell'anno scolastico al Quirinale dichiara: «Inevitabile il contenimento della spesa: no a contrapposizioni pericolose. Non sono sostenibili posizioni di pura difesa dell'esistente. Serve rinnovamento»
ed anche...
«Nessuna parte sociale e politica può sfuggire a questo imperativo ed esso comporta, inutile negarlo, un contenimento della spesa per la scuola».

La mia idea è molto semplice: abbiamo già dato!

Quando i beneficiati della politica accetteranno una riduzione del potere di acquisto dei loro emolumenti paragonabile a quella subita dai comuni lavoratori di tutte le categorie, allora sarà forse meno vergognoso parlare di ulteriori sacrifici.

3 commenti:

che trasando ha detto...

Molti hanno ragione. Intendo da molte angolazioni. Anch'io sono orientato politicamente alla socialdemocrazia e non alla liberaldemocrazia. Sia chiaro. Però, come spesso avviene, si pagano gli errori altrui, magari del collega accanto. Ho visto negare la pensione d'invalidità, ma ne ho viste dare di vergognose. Ho visto supplire al supplente di supplente di supplente per maternità reiterata come fossero "matriosche". Col prezzo della collega ci facevo un laboratorio d'Informatica nuovo. Ho visto adolescenti vestire senza alcuna considerazione degli altri con pance e qualcos'altro di fuori. Ecco che allora viene fuori la storia del grembiule. Ho visto una collega mettersi in malattia a mesi e invece faceva l'arredatrice. Questa favola metropolitana, sulle "elementari", poi, farà poca strada. Ho visto, tu hai visto, molti hanno visto. Nei test di selezione universitaria un candidato ha risposto che Matteotti è stato ucciso dalle BR.
Sarà meglio che, socialdemocratici o no, ci facciamo un bell'esamino di coscienza.

che trasando ha detto...

Proprio un'ora fa la vicina che ha due figli, uno in prima superiore e l'altro in seconda media, si chiedeva cosa faranno tutte queste persone che esubereranno nel pubblico impiego dai tagli Tremonti. Io l'ho aggiornata sul fatto che toglieranno la mia materia, Educazione Tecnica alle scuole medie. Come madre, medico e cittadina mi ha detto: " e perché educazione tecnica che c'e sempre stata e di cui ho visto e vedo lo sviluppo didattico sui miei figli" ? Perché non tolgono musica che uno se la può fare anche da solo privatamente?. Io mi sono girato dall'altra parte e fischiettando sono sparito con la cagnetta al guinzaglio. Sinceramente mi ha preso alla sprovvista.

educatore ha detto...

Hai ragione su tutta la linea.
Rimane il fatto che mai come ora, dopo trent'anni di insegnamento, mi sento disorientato, confuso e disilluso.
Forse è così: per farla rinascere, questa benedetta scuola, bisogna prima ucciderla.